20 novembre 2017

RECENSIONE "TUTTO IL NOSTRO SANGUE" di SARA TAYLOR

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Dopo giorni di latitanza completa dovuta alla venuta di una malefica nevralgia facciale che mi ha devastato il cervellino e la capacità di comprendere qualunque cosa intorno a me, torno con una nuova recensione in cui vi parlo di un libro STRANO che ha fatto molto parlare di sé e non sempre positivamente.
Ma prima vi raccontarvi cosa ne penso vi lascio le informazioni base e vi auguro BUONA LETTURA!!!



TRAMA: Siamo sulle isole Shore al largo della costa della Virginia. Gli eventi raccontati abbracciano un arco temporale lunghissimo che va dal 19855 a 3143 in un incedere veloce le vite di vari personaggi si alternano in scene di devastazione morale, dolore, gioia e tentativi di migliorare la propria vita pur con difficoltà. Una storia molto particolare che vuole dare un messaggio terrificante o di speranza, dipende dalle interpretazioni dei lettori.

Titolo: Tutto il nostro sangue
Autore: Sara Taylor
Casa Editrice: Minimum fax
Anno: 2016
Pag: 337
Prezzo: 18,00 euro




VALUTAZIONE:



Sono arrivata a leggere questo libro per curiosità, ne sono stati dati dei pareri molto contrastanti che mi hanno portato a volerne avere uno mio personale e così, approfittando della THE HUNTING WORD CHALLENGE per la quale ho spuntato la parola SANGUE, mi ci sono avvicinata!
Non sono una cultrice della letteratura americana in generale, o almeno non ne conosco la storia o le varie correnti per dare qui un parere tecnico. Quello che mi limiterò a fare è, come sempre, esprimere la mia personale opinione su una lettura fatta.
So che queste cose sono abbastanza ovvie, ma è sempre bene ricordarle, visto mai che qualcuno mi leggesse per la prima volta ;-)

La prima cosa che ho pensato leggendo questo libro è stata MA CHE RAZZA DI MONDO ESISTE??? E questo solo dopo aver letto il primo capitolo che mi ha completamente spiazzata sul finale.
Poi ho continuato a leggere le vicende che la Taylor ci propone non capendoci molto sul perché fossero state inserite in un'unica storia, ma trovando, come elemento comune a tutte una casa di legno a più piani, piuttosto disastrata e maltenuta e sperduta in un punto dell'isola tra i boschi e la costa riscoperta di gusci di ostriche e granchi, oltre a violenza e degrado, materiale e morale.
Quella che la Taylor ci presenta in questo romanzo è una sorta di storia familiare che si intreccia con la distopia nella parte finale e ad un tempo post-apocalittico del quale l'intera popolazione delle Shore ne porta i segni.

Non ci troviamo in un mondo tranquillo e sereno, tutto è desolazione, brutalità, violenza, e attraversato da un senso di aridità umana che lascia pensare. 
Un romanzo, se così vogliamo definirlo, molto particolare che non è molto facile da seguire e che, per questo motivo è anche difficile poterne parlare.
L'intreccio narrativo è costruito in modo da intervallare varie vicende ambientante in epoche anche molto distanti tra loro e la grande quantità di personaggi che vengono coinvolti non permette una facile individuazione del soggetto dell'epoca trattata.
Confesso che ci sono stati dei capitoli che pur leggendoli non sono riuscita a capire dove l'autrice volesse andare a parare e questo ha decisamente influito molto sul mio voto alla lettura.
L'alternanza di storie è caratterizzata dalla presenza di personaggi problematici, pieni di rancore e amore per una terra che pur offrendo poco è comunque in grado di legare a sé i suoi abitanti, nel bene e nel male. Questo elemento lo si percepisce in tutte le storie che si raccontano. Ma adesso vi parlo più specificatamente di quello che ho pensato del libro.

Credo che la Taylor abbia posto le basi per una storia familiare che avrebbe potuto essere rappresentata in un modo migliore e diverso dal caos che questo libro rappresenta. Il fatto che vi siano raccontate delle vicende ambientate in epoche diverse non è l'elemento che disturba la lettura, ma è il posizionamento che queste storie assumono nel volume. Una storia del 1995 si trova vicina a quella dell'800 e poi a quella 2010 e non ci sono elementi comuni a nessuna delle tre. L'autrice sembra voler raccontare episodi della vita di una famiglia di cui inserisce un albero genealogico all'inizio del libro ma di cui è comunque difficile seguire le tracce, soprattutto per chi, come me, legge la versione e-book.
Un romanzo che non dà alcuna certezza narrativa e con un finale che non si capisce da cosa sia derivato. Si passa di palo in frasca e ci ritroviamo solamente alla fine a capire che il soggetto del penultimo capitolo è la ragazzina che parla nel primo. A questo segue un capitolo ambientato in un futuro distopico che esce fuori dal nulla come se fosse un fungo nato in un bosco dopo una notte di pioggia.

Diciamo la verità, può pure essere un romanzo rappresentativo della letteratura americana contemporanea, ma a me non ha lasciato nulla a parte una confusione enorme e un senso di tristezza e impotenza nei confronti di situazioni che non hanno alcun tipo di logica o spiegazione, almeno in questo contesto narrativo.
Per non parlare dello stile che si fa fatica a comprendere nel momento in cui ti trovi a cambiare capitolo e davanti hai prima una terza persona, poi la prima, poi la seconda, e poi di nuovo torni alla terza. 

Non lo so, non è una lettura che mi ha soddisfatto, è stato difficile tirare le somme di questo libro e non so se sia una lettura da consigliare, in realtà. Ci sono molte scene il cui senso non si capisce, molte sono violente ed esplicite, quindi forse anche per questo non so se possa essere una lettura adatta a tutti. E' una lettura difficile e per la quale serve una concentrazione particolare per seguire le varie vicende.

Bhe, credo che dopo il fiume in piena che ho creato sia il caso di salutarvi. Fatemi sapere se avete letto questo romanzo, se ne avete sentito parlare, cosa ne pensate della recensione, se si riesce a capire qualcosa e soprattutto avete qualche consiglio su come poter conoscere qualcosa della letteratura americana contemporanea?
Fatemi sapere nei commenti, se vi va, io nel frattempo vi saluto e vi mando un grande abbraccio... BUONA LETTURA A VOI AMICI VIAGGIALETTORI... A presto!

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