06 giugno 2017

RECENSIONE "IL SENSO DEL DOLORE" di MAURIZIO DE GIOVANNI

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Dopo aver sentito parlare di questo autore, ed essere rimasta affascinata dalla serie tv su I BASTARDI DI PIZZOFALCONE ho deciso di leggere il primo volume della serie dedicata al Commissario Ricciardi, serie precedente a quella di Pizzofalcone, che ha segnato la fama dell'autore. Ho letto questo libro per la THE HUNTING WORD CHALLENGE spuntando la parola DOLORE. Se volete sapere cosa ne ho pensato non vi resta che continuare a leggere;-)





TRAMA: Arnaldo Vezzi è il più grande tenore del mondo, elogiato da tutti, Regime compreso. Nell'attesa della sua esibizione al teatro San Carlo di Napoli si scopre il suo assassinio nel camerino. Ad occuparsi del caso c'è il giovane Commissario Ricciardi, un uomo silenzioso, poco propenso ai rapporti sociali e per questo mal visto dai suoi colleghi e superiori. Ma il Commissario ha anche un'altra particolarità: la capacità di vedere i morti nel momento in cui vengono uccisi.


Titolo: Il senso del dolore
Autore: Maurizio De Giovanni
Casa Editrice: Einaudi
Anno: 2012
Pag: 206
Prezzo: 12,00 euro




VALUTAZIONE:



Non so per quale motivo tutte le storie con protagonisti dei Commissari o degli Ispettori ci vengano presentati dei personaggi burberi e scontrosi che non vogliono mai avere a che fare con le persone, forse perché con il lavoro che fanno ne vedono fin troppe?? Bhé fatto sta che anche questa volta non ci troviamo davanti ad un personaggio diverso.
Quello che, però, caratterizza il Commissario Ricciardi è la capacità di vedere i morti, si, di vederli e percepire il dolore provato nel momento della loro dipartita. 
Una caratteristica particolare, questa, che va a delineare anche l'aspetto estetico del nostro protagonista, continuamente attraversato da una vena di tristezza e malinconia che deriva proprio dal dolore degli altri.

La storia ci trasporta nel mondo dell'opera del Teatro San Carlo e di Arnaldo Vezzi, grande tenore degli anni Trenta adorato da tutti, popolo e politici, Duce compreso. Un artista tanto importante quanto odiato che tratta tutti come se fossero solamente oggetti d'arredo di un mondo in cui lui stesso è la centralità. Personaggio arrogante questo Vezzi che, nel corso della vicenda, viene delineato e rappresentato in tutta la sua boria, la sua altezzosità, il suo egocentrismo sfacciato e irritante che lo fa diventare vittima e protagonista "silenzioso" del romanzo. 
L'ambientazione che De Giovanni sceglie di utilizzare in questo romanzo è la Napoli del 1931 continuamente attraversata da un vento impetuoso che dal mare arriva per le strade della città in continuo movimento e tumulto. Ed è in questo movimentare continuo che si muove il silenzioso e tormentato Commissario Ricciardi. Un uomo di 31 anni, di nobili origini che si ritrova a dover fare i conti con persone che non accettano il suo essere indagatore introverso e concreto nelle sue ricerche. Un uomo che è continuamente attraversato dal dolore di tutti i morti che incontra per strada, il FATTO lo chiama, da quando da ragazzino ha avuto il suo primo incontro.

"La dannazione. Credetemi, padre, se vi dico che la dannazione per voi è solo una parola. Credetemi se vi dico che la dannazione è la percezione quotidiana del dolore. Il dolore degli altri che diventa tuo, che ti brucia sulla pelle come una frustata, che ti lascia una ferita che non guarisce, che continua a sanguinare, che ti infetta il sangue.".

Il Fatto è ciò che aiuta Ricciardi a risolvere i suoi casi ma è anche, a volte, ciò che più lo distoglie. Ricciardi non è solo nella sua impresa, c'è il fedele Brigadiere Maione, un po' collega inappuntabile, un po' padre premuroso per il Commissario che lo ha aiutato in un momento difficile. E poi c'è Garzo, il Vicequestore, l'opportunista che non vuole altro che ottenere una promozione per starsene tranquillo in un piccola questura che non procura guai. Il fatto, però, che Ricciardi abbia un suo metodo di lavoro poco legato all'asservimento, porta Garzo alla scarsa sopportazione nei suoi confronti.
Il quadro che ci delinea De Giovanni nel suo romanzo è quello di un uomo che ha tutto sotto controllo, nella sua vita normale e l'unico elemento che non può controllare è il Fatto che arriva all'improvviso, lo tormenta, lo affatica, lo addolora.

"Il punto è che sono te sono testimone, giorno per giorno, del dolore che volontariamente le persone infliggono ad altre persone. Mi è difficile pensare all'amore se non come al principale movente dei delitti; credetemi, padre: se non è l'amore è la fame e in quel caso è più semplice. La fame è comprensibile, vi si risale facilmente. E' diretta, immediata. L'amore no, l'amore ha altre vie". ".

Ho adorato il Commissario Ricciardi e il suo universo. De Giovanni riesce ad utilizzare la scrittura in modo così evocativo da dare la possibilità ad ognuno di noi di figurarci davanti tutti i personaggi, dai principali a quelli secondari. Tutto è descritto come se l'autore volesse metterci, non solo a conoscenza dei fatti e di chi ne fa parte, ma anche a nostro agio, realizzando un mondo e una ambientazione consona al lettore. 
Mi è piaciuto il modo in cui la narrazione unisce e mescola tra loro due mondi opposti, la ricchezza del Teatro d'opera con la povertà dei quartieri suburbani della città. I personaggi sono tutti caratterizzati in modo tale da evidenziarne tutti i lati, pregi e difetti, rendendoli reali e concreti ai nostri occhi. 
La scelta di unire realtà e una particolare sensibilità verso chi non c'è più, ma cerca ancora di mantenere un legame con la terra in cui ha vissuto.
E il vento, che caratterizza l'inverno del Commissario ma che io ho associato anche al tormento delle anime che incontra durante il suo cammino e che ogni sera si placa quando si affaccia alla finestra da un'aurea romantica a questo scontroso e intenso personaggio.
Insomma, un libro che mi ha catturato per le descrizioni dei luoghi, dei protagonisti, della storia e dello stile utilizzato e che consiglio a tutti coloro che amano i gialli e che, pur non essendo mai stati a Napoli vogliono conoscerne qualcosa.

Fatemi sapere se avete letto questo libro o la serie intera, se avete letto altro di questo autore e se si che cosa ne avete pensato. 
Vi mando un abbraccio e ci rileggiamo presto, fate bellissime letture!!!

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