14 aprile 2017

RECENSIONE "L'ISOLA DELLE FARFALLE" di CORINA BOMANN

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Oggi è Venerdì e quindi recensione, anche se non sarà proprio positiva, ma diciamo che la copertina primaverile ci potrà salvare, diciamo. Il libro di cui vi parlerò qui sotto mi ha confermato che io certe letture proprio non devo farle e fortunatamente le posso capire tramite la veste editoriale che decidono di dargli, almeno una cosa positiva! 

Comunque, vi lascio al post così ci capirete qualcosa, BUONA LETTURA!!!




TRAMA: Diana riceve una telefonata dall'Inghilterra con la quale viene informata della precaria condizione di salute della sua ultima zia da parte di madre. Decide quindi di andare subito da lei approfittandone anche per allontanarsi dal marito fedifrago. Arrivata in Inghilterra, viene accolta dal maggiordomo della zia che, d'accordo con lei, incoraggia Diana a fare delle ricerche per scoprire il motivo per il quale una sua bis-bis-nonna sarebbe stata diseredata dal padre. Ci ritroviamo così catapultati in una storia che si divide tra il 2008 e il 1887 anno delle colonizzazioni inglesi in Sri- Lanka. Cosa accadde veramente? 

Titolo: L'isola delle farfalle
Autore: Corina Bomann
Casa Editrice: Giunti
Anno: 2015 (Ristampa)
Pag: 496
Prezzo: 6,90 euro



VALUTAZIONE:



Eccomi di nuovo qui a parlarvi di una lettura che, forse, già sapevo sarebbe stata poco convincente, ma ho comunque voluto dare una seconda possibilità, non tanto all'autrice di cui non ho mai letto nulla ma ho sempre letto pareri molto positivi, quanto alla collana di cui il libro fa parte.
Prima di parlare della mia lettura devo farvi le precisazioni del caso visto che ho letto questo libro per ben due sfide di lettura questa volta. La prima è LA RUOTA DELLE LETTURE che nel secondo obiettivo di questo giro mi chiedeva di LEGGERE UN LIBRO CHE AVESSE UNA PREVALENZA DEL COLORE VERDE IN COPERTINA e mi sembra che tra piante, prati e costruzioni vintage ci siamo. La seconda sfida è LA THE HUNTING WORD CHALLENGE per la quale ho potuto spuntare la seconda parola della tappa, cioè FARFALLA la cui presenza rende la copertina ancora più bella di quello che era già.
Bene dopo queste premesse, doverose in questi casi, posso cominciare a parlarvi del libro!

Devo confessare che avevo già visto questo libro molto tempo fa, quando ancora non avevo letto nulla di questa collana, e avendo una passione smodata per le farfalle mi aveva attirata subito ma non l'ho mai comprato. Appena ho letto le parole della seconda tappa della sfida mi è subito venuto in mente e l'ho preso senza pensarci. Bhè ecco, io dovrei riflettere un pochino di più su questo tipo di acquisti e forse essere anche un po' meno clemente nei confronti di testi per i quali un campanello d'allarme si accende nella mia testolina.

Oddio adesso vi sto facendo dei preamboli per i quali penserete ad una delle mie recensioni al vetriolo, in realtà non sarà così, ma non sarà neanche positivissima, ecco!

La storia della parente che vuole scoprire il suo passato e l'evento scabroso che ha modificato la discendenza non mi sembra essere una tematica molto innovativa, a dire la verità. Non ricordo se ho letto qualcosa che avesse proprio questa trama o comunque molto simile a questa. 
In realtà non è la trama poco innovativa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca, quanto il modo in cui la storia è narrata. Il fatto che ci siano sue tempi narrativi diversi è ovvio, visto che stiamo trattando di vicende passate che una donna del 2008, quindi due secoli dopo, deve ricostruire. Quello su cui pongo l'attenzione è la scelta di scrivere un libro di 500 pagine e concentrare tutto nelle ultime 50 correndo come disperati perché ci si rende conto di non avere più tempo. 
Questa cosa non mi piace per niente in questo genere di romanzi perché la loro attrattiva sta proprio nel costruire delle storie interessanti e coinvolgenti che piano piano vengono svelate. In questo caso ci troviamo davanti una narrazione che, seppure non mi è risultata noiosa a livello stilistico, lo è stato a livello narrativo. Non succede nulla per più di 450 pagine né nel 1887 né nel 2008. 
Voglio dire, un romanzo, così come è stato costruito in questo caso, poteva constare anche di 200 pagine in meno ed essere approfondito di più nei pochi eventi che lo costituiscono.

Parlando del 1887 tutto gira attorno alla famiglia Tremayne che si trasferisce nello Sri lanka a seguito della morte del fratello del capofamiglia e di alcuni problemi economici che con la piantagione di tè avrebbero potuto risolvere. Leggiamo, quindi, infinite pagine sui pomeriggi delle due figlie Tremayne, protagoniste di questi anni, che passano giornate a rincorrere pappagalli, scimmie, farfalle ed elefanti. Che vanno in giro per la piantagione e passano il tempo a disegnare, la più piccola Victoria, e a sognare di avere una relazione o lamentarsi di non poter partecipare al ballo delle debuttanti la più grande, Grace.
Sicuramente nel periodo sono queste le cose che le ragazzine facevano, per carità, non metto in dubbio questo, però, un romanzo che vuole trasportare il lettore all'interno di una storia intricata e che ha portato allo sfaldamento di una famiglia dovrebbe essere un pochino più ricca di avvenimenti, io credo!
Anche nel 2008 seguiamo Diana che viaggia fino in India e ha le sue turbe sensuali per quello che dovrebbe essere il suo sostegno lì. Vi lascio immaginare cosa accade e stendo un velo pietoso su tutto ciò!
Anche a livello di personaggi non ci sono esempi particolarmente interessanti, tutti sono comparse di una storia che procede normalmente senza particolari sbalzi, tralasciando le ultime 50 pagine. Nessuno mi ha colpito e nessuno mi è rimasto impresso, quindi nel complesso una lettura che si dimenticherà facilmente, purtroppo.

Insomma una lettura che non mi è piaciuta quasi per niente. La parte interessante riguardava la coltivazione del tè e di come le piantagioni venivano mandate avanti, per il resto mi è sembrato un libro poco attraente, con troppi cliché e con una storia piuttosto scialba che aveva, però, tutto il potenziale per diventare qualcosa di interessante.
Io non vorrei dirvi a cosa mi riferisco perché se la maggior parte degli eventi che succedono sono prevedibili, in realtà ce n'è uno che non lo è affatto ma anche in questo caso c'è solamente un accenno e un racconto frettoloso e confusionario che non ha alcuna utilità costruito in questo modo.

Insomma, purtroppo la storia non mi ha convinto per niente, sono andata avanti nella lettura perché non mi piace abbandonare i libri, quando so che poi non li riprenderò mai più intendo, e l'ho terminata, ma non ne sono affatto soddisfatta. 
Le due farfalle le ho date perché, tutto sommato, le mancanze che ci sono possono essere lievemente colmate da una coerenza ed un realismo delle vicende che non hanno fatto cadere tutto nel ridicolo.
Quindi una farfallina in più del minimo sindacale la posso dare.
Diciamo che sono quelle storie perfette per essere lette sotto l'ombrellone, che non annoiano in maniera eccessiva e che, anche se dimenticate per qualche giorno, non vi succede nulla.

Dal canto mio devo cercare di non spendere più soldi per storie legate a questa collana perché non fanno proprio per me, non ci posso fare niente. Anche nel caso della Bomann. come vi avevo detto prima della Riley, sono quelle autrici che tutti amano ma a me non dicono niente di che. Ovviamente sono gusti personali, quindi è mio dovere precisare che tutto quello che scrivo nelle recensioni è frutto del mio cervellino e di nessun altro.

Dopo letture belle ogni tanto la delusione ci può stare pure e questo è stato il mio caso, ma non fa niente. Ovviamente se amate le storie ambientate in terre esotiche e con qualche battito di cuori palpitanti tra le pagine, questo libro potrebbe fare per voi. Anche nel caso in cui vogliate leggere una storia senza pretese ma che scorre velocemente, potrebbe fare al caso vostro. 
Magari non la consiglio a chi, come me, in questo genere di storie vorrebbe vedere maggiori intrighi e cospirazioni, se mi lasciate passare il termine adattandolo a queste situazioni, perché ce ne sono molto pochi. E' una storia piuttosto lineare, direi.

Nonostante tutto la cosa positiva è che con un solo libro sono riuscita a coprire più punti nelle sfide che sto portando avanti e quindi va bene comunque ;-)

Adesso amici sta a voi dirmi se per caso avete già letto questo libro, cosa ne avete pensato, se anche voi avete letto dei libri che fanno parte di questa collana, insomma che cosa vi state leggendo?? Vi sta piacendo? Fatemi sapere con un commento, se vi va :-)
Dopo tutto questo parlare è il caso che vi saluti e colgo l'occasione per farvi l'augurio di passare questi giorni di festa con le persone che più amate... Vi mando una grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture e viaggi tra le pagine dei vostri libri!!!

4 commenti:

  1. Ciao! Prima di scordarmene: ti ho taggata in un book tag (https://virginiaeillabirinto.blogspot.it/2017/04/book-tag-25-domande-sui-libri.html), se ti va di andare a dare un'occhiata:)
    Detto questo. Sarò sincera: io guardo molto la collana. Ci sono alcune CE che, non posso farci niente, non mi piacciono come pubblicazioni, già dalle trame, e che spesso magari sono molto amate. Un esempio? La Garzanti. Non ci spendo mai soldi perchè difficilmente i titoli pubblicati mi piacciono (ci sono delle eccezioni, ovviamente!). Non perchè siano scarsi, semplicemente non incontrano il mio gusto. Quindi si, capisco benissimo il tuo discorso. E ti dirò, questa collana della Giunti non piace neanche a me. Aggiungici che, in generale, non apprezzo questo genere di trame e la frittata è fattaxD
    Con la tua recensioni mi confermi che non vale la pena di leggerlo (non per me almeno). Non è il mio genere, mi dedicherò ad altroxD
    Buona Pasqua!

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    1. Sono appena passata a leggere il tag, presto lo pubblicherò :-)
      Si anche io di solito non guardo nulla delle CE di cui non mi interessa il catalogo, ma per il genere che non incontra il mio gusto. Tuttavia, come vedi, a volte mi lascio prendere dall'istinto o forse dalla voglia di leggere qualcosa di leggero che magari non compro di solito e ci casco sempre male. Nonostante questo, però, mi piace sperimentare anche cose che non ho mail letto e quindi poi mi ci avvicino comunque a determinati libri. Dovrò imparare a fidarmi di più del mio cervello e meno dell'istinto in questi casi!!!

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  2. Ciao Mikla! Ho comprato questo libro in un mercatino dell'usato qualche mese fa perché attratta sia dalla copertina che dal titolo. Ho iniziato a leggerlo, ma non sono riuscita ad andare oltre le 10 pagine. Non mi piaceva per niente! Non era per noia o qualcosa in particolare, ma proprio non lo gradivo! Così ho lasciato perdere, anche se non ti nego che magari in futuro potrei dargli una seconda possibilità! :)

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    1. Ciao :-) Se lo consideri come lettura leggera e da ombrellone senza troppe pretese puoi leggerlo tranquillamente, purtroppo io sono carica perché la trama non mi era sembrata male. Io adoro le storie con i misteri e o le storie familiari complicate, solo che alla fine è stato un flop, quindi vedi tu se ti conviene leggerlo o meno, ma non ci mettere troppe aspettative sopra, ecco!

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