12 marzo 2017

RECENSIONE "LA LETTERA" di KATHRYN HUGHES

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Dopo tantissimo tempo sono tornata a leggere un libro per la THE HUNTING WORD CHALLENGE che, per una volta la fortuna mi ha assistito, ho potuto utilizzare anche per LA RUOTA DELLE LETTURE! Un libro intenso e che non mi aspettavo mi potesse piacere così tanto. Vi lascio al post per conoscere le mie opinioni, BUONA LETTURA!!!




TRAMA: 1973: Tina ha 28 anni ed è sposata con Rick, un uomo violento, alcolizzato ed egoista. La sua vita non è semplice, ma lavorare al Charity shop le dà tranquillità. Un giorno, in un vestito, trova una lettera scritta nel 1939.
1939: Chrissie e Billy si sono conosciuti per caso in un locale. Chrissie è figlia di un medico stimato di Manchester e Billy è stato adottato all'età di sei mesi da una donna che aveva appena perso suo figlio. Il loro amore è ostacolato dal padre di Chrissie, cosa che avrà ripercussioni su tutta la sua famiglia. Due donne, due storie tragiche accomunate da una lettera e da una ricerca.

Titolo: La lettera
Autore: Kathryn Hughes
Casa Editrice: Nord
Anno: 2016
Pag: 348
Prezzo: 16,60




VALUTAZIONE:



Sono molto contenta che il disastroso inizio di Gennaio per le letture si stia sostituendo ad una serie di libri che mi stanno piacendo molto, ogni tanto una gioia anche per me, direi!
Come vi ho detto all'inizio del post, questa lettura è arrivata al momento giusto perché posso utilizzarla per adempiere a due obiettivi per due sfide di lettura differenti.
La prima è la THE HUNTING WORD CHALLENGE perché così posso spuntare la parola LETTERA, appunto. Durante la sua lettura, poi, ho ricevuto i nuovi obiettivi della RUOTA DELLE LETTURE e l'ho utilizzata per coprire l'obiettivo di LEGGERE UN LIBRO PUBBLICATO NEL 2016.
Ebbene si, ancora una volta devo ringraziare le sfide di lettura perché mi stanno facendo leggere tanti libri nuovi e soprattutto RECENTI... Devo confessarvi che non mi sta neanche dispiacendo lasciare i "Vegetali" da parte ancora per un po', per dare spazio a queste letture!

Va bene, dopo aver fatto questa doverosa premessa tecnica, direi di parlare del libro e di cosa ne ho pensato!

LA LETTERA è un libro che avevo notato in libreria all'uscita e non so per quale motivo, pur attirandomi avevo paura che poteva essere una delusione, invece mi sono dovuta ricredere, per fortuna!

LA LETTERA è un libro che racchiude più storie al suo interno che, ovviamente, si intrecciano nella parte finale dando una giusta collocazione a tutti gli eventi che vengono raccontati al suo interno.
Il libro di compone di tre parti, la prima è dedicata alle storie di Tina e Chrissie, che hanno, tra l'altro lo stesso nome Christine. Due donne che hanno vissuto in due momenti diversi, ma accomunate da un destino difficile e avverso, per il quale hanno sofferto molto.
La storia di Tina, nel 1973, è quella di una ragazza che, dopo aver deciso di sposare l'uomo che ama, scopre che quello stesso uomo è un alcolizzato e violento che le rende la vita impossibile. Una condizione quanto mai attuale, in un mondo che grida contro la violenza ma che lascia ancora che queste cose accadano, ogni giorno! 
Allo stesso modo, la vita di Chrissie, è oppressa dalla figura di due genitori, soprattutto del padre, che vogliono che la figlia abbia il meglio dalla vita, e questo le si rende ancora più palese nel momento in cui conosce Billy, un ragazzo per bene, bellissimo ed educato che, però, non è accettato in alcun modo da suo padre, per il semplice fatto di essere stato adottato e non aver frequentato la scuola.
Nonostante la disapprovazione paterna, Chrissie e Billy iniziano a conoscersi e dopo poco la ragazza rimane incinta. Inutile dire la reazione del padre, Chrissie viene allontanata da casa e da Billy, che non ha avuto una gran bella reazione alla notizia, e mandata in Irlanda da una zia. 
Questa è tutta la parte iniziale che apre il romanzo, ovviamente potete stare tranquilli perché non vi ho detto nulla di così importante ai fini dello svolgimento della storia.
La seconda e terza parte del romanzo sono legate ad una fase di ricerca e risoluzione che non vi dirò assolutamente, sappiate solo che si ambienta sempre negli anni settanta e che è tutta una parte in cui ci vengono svelati i meccanismi della storia. Insomma una struttura ben congegnata che invoglia a leggere sempre di più, ecco!

Adesso devo cercare di raccontarvi il mio pensiero su questa lettura, e spero di farlo al meglio, speranza che metto ogni volta che vi parlo delle mie letture ;-)

LA LETTERA mi ha colpito molto per la realtà delle situazioni trattate, soprattutto perché mi ha portato a provare sentimenti forti nei confronti dei personaggi e delle storie, soprattutto rabbia e compassione. 
La rabbia è il sentimento che ho provato soprattutto per Rick e i genitori di Chrissie, compassione per le nostre protagoniste che, seppure a distanza di anni, sono comunque segnate da eventi molto difficili e drammatici.
E' sicuramente una cosa difficile da mandare giù il fatto che una donna possa accettare e, addirittura, giustificare la violenza del marito. Parlo da donna e seppure, fortunatamente, non abbia vissuto una situazione del genere sono comunque sconcertata dall'atteggiamento di Tina.
Non sono riuscita ad accettare la sua scelta, soprattutto in un momento particolare della vicenda, che non vi dirò, ho dato la colpa a lei soprattutto, e senza pentirmene.
Credo che a volte quando si dice "Ognuno è artefice del proprio destino" sia giusto per determinate circostanze.
Posso capire che Tina abbia potuto amare suo marito, ma quando ti concia in un modo tale che neanche riesci a capire come siano finiti degli squarci sul tuo corpo allora non credo sia più il caso di stare insieme ad un animale del genere...O mi sbaglio??
Non sono d'accordo con la giustificazione in questi casi, PER NIENTE, non ho nessuna pietà per il marito che, fortunatamente, fa la fine che si merita, ma neanche per lei, e scusate se sono così dura.
La compassione l'ho provata per Chrissie e per la sua situazione. Anche in questo caso non riesco a giustificare in alcun modo la scelta del padre di cacciarla di casa solo perché è incinta. Capisco che si tratta di una pratica comune e molto utilizzata, non solo negli anni 30, ma questo non giustifica il fatto che una ragazzina di 20 anni abbia vissuto le sue paure e la sua sofferenza da sola perché suo padre non poteva rovinare la sua reputazione.
Quello che mi sono chiesta è: "Ma la sparizione improvvisa di una figlia non è mica una cosa normale!!!" Certo è vero pure che quando il soggetto del discorso non c'è si può inventare qualunque cosa, ma la sparizione di una vita è difficile da mandare avanti con le bugie.

Ma vabbè... Quando dico queste cose mi sento tanto la personificazione di un giudice cattivo, ma vi assicuro che non sono così cattiva come si può pensare da queste parole. Ci sono delle cose che proprio non mando giù, ecco, e la violenza o i soprusi ingiustificati sono alcune di quelle.

A parte questo mio sfogo, diciamo così, LA LETTERA è un libro molto bello, intenso, triste, tragico e pieno di sofferenza. Un libro che fa percepire tutte queste cose ma senza esagerare gli eventi o renderli in modo tale da far disperare il lettore.
La cosa che mi è piaciuta molto del libro è, infatti, proprio il fatto che non si tratti di un libro dalla sottolineatura compulsiva, no, è un libro realistico anche nelle scelte stilistiche e strutturali della vicenda.
Non troverete discorsi da baci perugina o melodrammatici, troverete i fatti, nudi e crudi. L'autrice è più concentrata a raccontarci gli atteggiamenti dei personaggi davanti alle situazioni che devono affrontare. Così abbiamo la timidezza iniziale del primo appuntamento, l'imbarazzo del saluto davanti casa, la rabbia e la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato che avrebbe potuto scatenare la violenza, la sofferenza di dover lasciare la propria vita per un errore. Insomma si procede con una lettura che ti coinvolge in tutti i momenti.
Una lettura che inevitabilmente ti porta a ragionare su cosa si sarebbe potuto fare di diverso, su come si sarebbe potuto superare la difficoltà, ecco. 
Nelle parti successive la cosa cambia, ci troviamo a leggere di una vicenda un po' più leggera seguendo le varie "tappe" di un viaggio che permette di fare delle scoperte che completano la storia della prima parte.
Insomma una storia bella per quanto tragica, coinvolgente per quanto triste, una storia che è reale in ogni sua parte in quanto si trattano delle tematiche molto serie e attuali, su tutte, ovviamente la violenza sulle donne, ma anche l'adozione, la presenza di istituti particolarmente insidiosi ed ermetici dalle pratiche poco religiose. Ma si parla anche di voglia di riscatto, del ricordo insuperabile, del sopravvivere al dolore con dignità.
Insomma una lettura che consiglio a chi ama le storie vere, a chi ama le storie al femminile, a chi ama le storie di dolore che volge al meglio. Una lettura che vi catturerà per la semplicità di uno stile che facilita la digeribilità degli eventi raccontati, sebbene non li faccia ignorare. 

Insomma amici, spero di avervi fatto capire che LA LETTERA mi è veramente piaciuta come lettura e mi auguro di avervi invogliato a leggere questo libro, o quantomeno ad inserirlo nelle vostre sterminate liste di libri da recuperare e leggere, prima o poi, e se siete come me, sarà infinita. Lo scopo dei miei articoli è proprio quello di darvi dei suggerimenti e quando ci riesco sono molto contenta.

Bene amici Viaggialettori, anche per questa lettura credo di avervi detto tutto quello che mi è venuto in mente e che ho provato, fatemi sapere se lo avete letto e se vi è piaciuto o meno.
Io vi saluto, vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare Buon Viaggio tra le pagine dei vostri libri!!! A presto...

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