30 giugno 2016

RECENSIONE "LA PAPESSA" di DONNA WOOLFOLK CROSS

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Come state amici? L'estate sta arrivando finalmente, il tempo libero comincia ad aumentare e, anche per chi dovrà fare gli esami all'università, arriverà un periodo di svago e libertà totali, e spero che durante quel periodo avrete in mano anche un buon libro a farvi compagnia, perché no ;-)
Oggi finalmente vi propongo una recensione con esito positivo, e devo dire che tra le delusioni che sto avendo, almeno ogni tanto il buon umore torna ad affacciarsi... Questa volta vi parlo di un romanzo storico che mi è piaciuto tantissimo e spero che il post possa piacervi... Vi lascio alla lettura del post!


TRAMA: Giovanna è figlia del canonico di Ingelheim e di una donna di origini Sassoni. Ha due fratelli che, a differenza sua, hanno la possibilità di studiare e soddisfare la loro sete di conoscenza. Giovanna è una donna e non può farlo, le donne servono solo a procreare e mandare avanti la famiglia e la casa.
Giovanna è una ragazzina testarda, caparbia e curiosa. Ha voglia di imparare e grazie a queste sue qualità riesce non solo a vedere soddisfatta la sua voglia di conoscere le cose e il mondo, ma avere una brillante carriera nel mondo ecclesiastico diventando Papa.


Titolo: La papessa
Autore: Donna Woolfolk Cross
Casa Editrice: Newton Compton
Anno: 2010 (Ristampa)
Prezzo: 4,90 euro







VALUTAZIONE:




Oggi  vi parlo di un libro di cui avevo visto il film molti anni fa e pensate quanti anni sono che il libro vegeta nella mia libreria avendolo acquistato poco dopo l'uscita del film!

La papessa è uno di quelle storie che alla fine dell'ultima pagina, quando stai per chiudere il libro, ti  da la sensazione che il cerchio sia stato chiuso, non so se ho reso bene l'idea. Un libro in cui tutti gli eventi hanno preso la giusta piega e i personaggi hanno potuto trovare la loro pace, diciamo così.

Si tratta di un romanzo biografico che racconta le vicende di Giovanna, figlia del canonico di un villaggio tedesco, e di una donna di origini sassoni che è stata portata lì dal padre dopo l'evangelizzazione del suo villaggio.
La prima parte del romanzo è piena di tensione soprattutto perché si trovano continui scontri tra le due culture genitoriali, quella della madre che deve essere nascosta e quella preponderante del padre che inevitabilmente finisce con l'influenzare la vita di tutta la famiglia. 
Giovanna è una ragazzina curiosissima e fin da piccola è attratta da tutto ciò che le è proibito, la cultura nordica della madre in primis e la cultura in generale a seguire. 
Giovanna è una donna, e come tale le è proibito avere la possibilità di avvicinarsi ad un libro che tanto non avrebbe compreso e di cui non avrebbe mai saputo il contenuto.
In realtà per lei non è così. Come ho detto, il fascino della conoscenza la porta a dover apprendere ogni cosa che riguarda il mondo esterno alla religione e agli insegnamenti religiosi che sono gli unici che le vengono impartiti.
Attraverso gli studi effettuati dal fratello maggiore, la storia, il latino, i grandi pensatori e filosofi, riesce, nonostante il padre sia contrario, a farsi apprezzare da Esculapio, esponente della Schola Palatina, scuola di preparazione alla vita monastica.
Inizia così il lungo  percorso di conoscenza, oltre che di vita, che Giovanna intraprende per opporsi ad una realtà che proprio non riesce a comprendere per il suo senso pratico e logico. 

" "Tu hai ucciso tuo fratello", aveva detto suo padre. Al ricordo le salì in gola una sensazione di malessere. Ma il suo spirito si ribellò. Lei ERA orgogliosa, voleva più di quanto Dio avesse previsto per una donna. Ma perché Dio avrebbe dovuto punire Matteo per un suo peccato? Non aveva senso.Che cosa c'era in lei che le impediva di rinunciare ai suoi sogni impossibili? Le dicevano tutti che il suo desiderio di apprendere era innaturale. Tuttavia aveva sete di conoscenza, anelava a esplorare il vasto mondo di idee e opportunità aperto agli uomini di cultura"


Giovanna vuole conoscere tutto il conoscibile e non può farlo perché fa parte di una categoria, quella femminile, che all'epoca si riteneva fosse geneticamente impossibilitata a studiare e ad apprendere. Lo scopo della loro creazione è solo quello di procreare e mettere al mondo figli, possibilmente maschi e gestire la casa. Giovanna avrebbe dovuto rinunciare a ciò che più l'avrebbe gratificata nella sua giovane vita, ma la sua testardaggine le viene in soccorso. 
Riesce infatti ad entrare alla Schola Paltina e inizia il suo percorso di studi fino all'adolescenza, quando, diventando una ragazza piacente per i ragazzi del monastero viene allontanata e costretta a sposarsi.
Gli eventi le vanno in soccorso ancora una volta,  infatti, dopo l'arrivo di un gruppo di Vichingi che massacrano tutti compreso suo fratello, decide di prendere le sue sembianze e continuare così il suo percorso.
Sicuramente è stata una scelta difficile da fare, rinunciare alla possibilità di farsi una vita essendo semplicemente se stesse o, perché no, fare una propria famiglia essendo donna e studiosa.
Se da un lato quindi, la storia di Giovanna è quella di una donna che fa di tutto per raggiungere il suo scopo, dall'altro è anche quella di una donna che nella sua vita ha dovuto affrontare molte rinunce e molti abbandoni.
La morte di tutte le persone cui è legata, la madre e i fratelli e solo per ultimo del padre la porta a ripensare ad una sorta di riappacificazione con lui nonostante l'opinione che ha avuto nei confronti della figlia sia stata sempre negativa.

"Suo padre l'aveva sempre odiata. Anche quand'era piccola, prima che tra loro venissero tracciate le linee della battaglia, da lui non aveva mai ottenuto altro che una tolleranza irritabile e scontrosa. Per lui, era sempre stata solo una ragazza stupida e indegna. Eppure era stato un brutto colpo scoprire con quanta volontarietà l'avrebbe esposta, con quanta risolutezza l'avrebbe consegnata a una morte indicibile.Ciò nondimeno, quando la terra greve fu tutta ammucchiata sulla tomba di suo padre, Giovanna provò una malinconia strana e inaspettata. Non riusciva a ricordare un'occasione in cui non avesse sentito del rancore per lui, in cui non l'avesse temuto, odiato perfino. Tuttavia provava una peculiare sensazione di perdita"

La rinuncia a condividere la sua vita con un uomo che comunque diventa per lei una figura fondamentale non solo di crescita personale, ma anche di sostegno lavorativo,  le dà l'idea la possibilità di accettare più facilmente il suo fardello, sebbene esso sia stato volontario.

Mi dispiace se la recensione non sia molto esaustiva, ma il fatto che, già il titolo spiega quale sia il finale della vicenda, non mi dà la possibilità di parlare più di tanto proprio perché
vorrei lasciare la possibilità, a chi non ha visto il film almeno, di immergersi completamente tra le pagine di questo romanzo.
La storia raccontata dalla Woolfolk Cross è veramente da apprezzare. Chi ha apprezzato il film sicuramente non rimarrà deluso dalla lettura di questo piccolo gioiello storico. 
Un romanzo storico in piena regola che ci permette di conoscere, seppure per breve tempo, la realtà della metà dell'800 d.C. in relazione non solo a quanto succede alla vita di questa ragazzina, ma anche a quello che succede nella storia della civiltà mondiale.
Nonostante inizialmente la lettura mi sia risultata un pochino lenta, più che altro per la monotonia dei ritmi giornalieri della Giovanna ragazzina, devo dire che dal momento in cui arriva nel monastero si legge tutto più velocemente, data la quantità di eventi che si succedono.
Molto interessante è stata anche la descrizione della corte papale prima del suo arrivo al seggio papale, appunto, e le descrizioni dettagliate, ma mai pesanti di come si viveva in quegli anni sia dentro che fuori dai monasteri.

"Era una città di contraddizioni vecchie e apparentemente inconciliabili: la meraviglia del mondo, e una sentina sozza e putrescente; un luogo di pellegrinaggio cristiano la cui arte migliore celebrava divinità pagane; un centro di cultura e di studio, dove la popolazione sguazzava nell'ignoranza e nella superstizione. Nonostante queste contraddizioni, e forse proprio a causa loro, Giovanna amava Roma. Il tumultuoso fermento delle sue vie la infervorava. In quegli anditi brulicanti convergevano i remoti angoli del mondo: romani, longobardi, germani, bizantini e musulmani si spintonavano in un eccitante miscuglio di lingue e costumi. Passato e presente, pagani e cristiani si intrecciavano in un arazzo ricco e spassoso. Il meglio e il peggio del cosmo erano riuniti dentro quelle antiche mura. A Roma, Giovanna aveva trovato il mondo di opportunità e avventura che aveva cercato tutta la vita"

E' stata una lettura molto bella da fare, il giusto compromesso tra storia e biografia. Mi è piaciuta moltissimo la scrittura dell'autrice che è riuscita a rendere visibile ogni luogo e atmosfera descritta nel libro con il giusto dosaggio delle parole. 
Un libro che insegna che se una cosa si vuole davvero fare, bisogna rinunciare anche a quello che può essere importante nella vita, che si deve essere disposti a rischiare.
Ma è anche un libro in cui si vede come essere tenaci nella vita porta al superamento degli ostacoli che la società impone.
Ultima nota che mi sento di mettere in evidenza è la presenza di una NOTA dell'autrice che ci fa sapere che in realtà Giovanna non è l'unico caso di donne che rinunciano alla loro femminilità per intraprendere ruoli per cui si riteneva non fossero all'altezza e ne sono rimasta veramente stupita, il femminismo che è in me sta facendo salti di gioia... concedetemelo!!

Bene su quest'ultima nota direi che posso salutarvi :-) Avete letto questo libro o visto il film? Vi è piaciuto? Spero che le mie opinioni non siano risultate troppo confuse, è strano come si faccia sempre difficoltà a parlare di qualcosa che piace, mentre parlare di ciò che non piace risulta essere una passeggiata... Vabbè insomma  mi avete capito no??
Vi saluto... alla prossima con nuovi Post.. Buone letture e un abbraccio virtuale a tutti voi!!!


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