20 giugno 2016

RECENSIONE "ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE e attraverso lo specchio" di LEWIS CARROLL

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Finalmente l'estate sembra essere alle porte, il caldo si comincia a far sentire e con lui arriva la voglia di rilassarsi con una buona lettura in spiaggia, in piscina o in montagna... per chi non può anche a casa ovviamente... con una bella bibita fresca in una mano e nell'altra un libro, appunto...
Oggi voglio parlarvi delle mie impressioni su un libro che la maggior parte dei lettori hanno amato follemente e che a me non ha detto granché... Come sempre vi spiego tutto nel post che segue.. Buona Lettura!!!




TRAMA: Alice è la protagonista delle due storie che la portano ad attraversare due realtà, il Paese delle Meraviglie e il Mondo Attraverso lo Specchio. Spinta dalla sua estrema curiosità, Alice riesce ad attraversare due mondi popolati da personaggi piuttosto particolari che popolano i suoi sogni. Nella prima storia attraversa il Mondo delle Meraviglie nella seconda il Mondo attraverso lo specchio.


Titolo: Alice nel paese delle meraviglie e attraverso lo specchio
Autore: Lewis Carroll
Casa Editrice: Newton Compton
Anno: 2015 (Ristampa)
Pag: 221
Prezzo: 3,90 euro




VALUTAZIONE:



Sono cresciuta con la conoscenza di Alice e del suo mondo basandomi sul cartone realizzato dalla Disney visto, peraltro, pochissime volte, e mi era piaciuto molto. Stiamo parlando degli anni della mia infanzia, anni nei quali forse ero disposta mentalmente ad accettare, in maniera più semplice, il trasporto all'interno di mondi lontani dalla realtà che conosciamo.
Sinceramente adesso, a distanza di molti anni, dopo aver letto il libro, non so se mi piaccia poi più di tanto la storia di Carroll, ho trovato molte pecche che magari essendo bambini non ritrovi, o comunque guardando un cartone magari non riesci a scorgere facilmente non so. Fatto sta che la lettura di Alice nel Paese delle meraviglie non è stata così affascinante come tanti anni fa.
Le tre farfalle in realtà sarebbero due  e mezza perché nella valutazione ho inserito anche Attraverso lo specchio che ho apprezzato leggermente di più.


La storia di Alice la conosciamo tutti credo, una ragazzina curiosa e annoiata non avendo più voglia di ascoltare la lezione impartitole dalla sorella si addormenta e improvvisamente si ritrova in un mondo diverso all'inseguimento di uno strano coniglio bianco che corre dall'uno all'altro mondo attraverso una piccola porta presente proprio nel giardino di casa di Alice.
L'arrivo al mondo delle meraviglie è preceduto da una caduta relativamente lenta che porta progressivamente Alice ad attraversare la sua realtà raggiungendone un'altra in cui tutto non ha il valore o il significato che rappresenta. Il Pese delle meraviglie è il paese del non-senso, di una popolazione fatta di personaggi improbabili che hanno la capacità di parlare, pensare ed esprimere il loro parere. Personaggi che l'autore descrive attraverso degli elementi identificativi senza scendere troppo in particolari. Ad esempio il Coniglio bianco lo riconosciamo per il suo panciotto e l'orologio da taschino, il Bruco per il suo narghilè, ma nulla è descritto in un modo tale da lasciare impressa una immagine particolarmente definita. Un altro elemento che permette all'autore di identificare i suoi personaggi è il colore che viene loro affidato. 
Sono pochi e particolarmente identificativi e significativi a mio avviso. Il Coniglio è Bianco come l'innocenza, se vogliamo, di Alice che arriva al Paese delle Meraviglie ed affronta tutte le sue stranezze. Il bruco è Blu, un colore freddo come l'indifferenza e l'arroganza che lo contraddistingue nella sua condizione di atarassia anche davanti alle domande curiose di Alice. Il rosso è il colore della passione e della frenesia che caratterizza la Regina Rossa, sanguinaria e sempre pronta alla decapitazione di chiunque la contraddica.

Carroll decide di descrivere pochissimo anche i paesaggi nei quali ambienta le sue storie, soprattutto per la prima storia di Alice. Diverso è il Paese di Attraverso lo specchio dove l'autore sembra utilizzi delle descrizioni leggermente più dettagliate.
I personaggi incontrati da Alice nel Paese delle Meraviglie scandiscono le tappe del suo viaggio attraversando una serie di immagini i cui sfondi cambiano da un capitolo all'altro come fossero degli scenari teatrali. 
Il personaggio che incontra diventa il rappresentante di quella particolare scena, è così per il Bruco saggio, per i Fiori parlanti, per il Cappellaio e la Lepre Marzolina, per la Regina Rossa e il suo giardino di rose. Un viaggio che punta probabilmente alla crescita della stessa Alice. Se si pensa che la storia sia stata creata in un periodo, quello vittoriano, basato sul rigore e le regole, tutto questo, infatti, è quello che si ritrova in Alice, o quantomeno nella ragazzina che arriva nel Paese delle Meraviglie.
Con il procedere del viaggio, cambia il suo comportamento, in modo graduale dalla ragazzina che rispetta le regole e gli altri (pur trattandosi di animali o fiori) accettando in silenzio qualunque ordine le venga dato, si giunge ad un punto in cui Alice è padrona di prendere le sue decisioni e fa le sue scelte in libertà. E' quindi possibile parlare di un romanzo di formazione ma sempre rivolto ovviamente ad una realtà fantastica e fantasiosa.

"Oh, Kitty! Come sarebbe carino se soltanto potessimo entrare nella Casa dello specchio. Sono sicura che ci sono tante cose belle lì! Facciamo finta che ci sia una maniera di entrarci in qualche modo, Kitty! Facciamo finta che lo specchio sia diventato morbido come un velo, in modo che ci si possa passare attraverso. Ecco, sta diventando una specie di nebbia adesso, dico io! Sarà abbastanza facile attraversarlo!"

Nel mondo rappresentato in Attraverso lo specchio le regole sono più "rigide" diciamo. Il paesaggio è si un grande giardino, come nella storia precedente, ma qui ci troviamo davanti ad un giardino in cui tutto è disciplinato dalle regole del gioco degli scacchi, tanto è vero che tutti i momenti in cui Alice ha la possibilità di raggiungere una posizione più vicina all'uscita del giardino, ha dovuto superare delle difficoltà o incontrato dei personaggi che le hanno portato via del tempo con i loro indovinelli e giochi facendole raggiungere una casella in più, perché si, il paese di Attraverso lo Specchio è una grande scacchiera.  In questa seconda storia, ci troviamo davanti ad una narrazione più lineare rispetto alla precedente. Le varie scene si susseguono senza un taglio netto con ciò che precede e il tutto risulta molto più fluido. Ma c'è un'altra differenza con il racconto precedente, qui i personaggi sono molto più realistici per quanto comunque si tratti di personaggi improbabili, ovvio.
Se, però, nella prima vicenda ci troviamo davanti ad animali e piante che acquisiscono la parola, in questo secondo racconto la serie di personaggi è legata o a oggetti di casa come con l'uovo Humpty Dumpty, o animali fantastici, come il Grifone, o alle figure delle carte, Re e Regine che non sono semplici carte parlanti, ma dei personaggi veri e propri, tridimensionali, per capirci.
Acquisiscono una consistenza maggiore, forse anche perché Alice ormai sta per concludere il suo percorso formativo, è in grado di affrontare persone molto più simili a quelle reali. Non sto dicendo che sia cosi, intendiamoci, è quello che ho pensato io partendo dall'idea che si trattasse di una sorta di viaggio di formazione, per me, ovviamente.
Fondamentale rimane il linguaggio utilizzato che fa di questi due mondi, realtà del non senso. E' un elemento sicuramente molto più presente nella seconda storia poiché qui ad ogni personaggio particolare corrisponde la presenza di un indovinello o di una poesia priva di senso.
Più volte in questo secondo racconto la duchessa o l'uovo Humpty Dumpty affermano che delle parole è importante il suono e non il loro significato, arrogandosi così il diritto e la facoltà di utilizzare parole a caso anche in contesti non adatti a quella parole, appunto.

""Non capisco cosa vogliate dire con questa parola "magnificenza"", osservò Alice. "Naturalmente, non puoi capire, finché non te lo spiego. Voglio dire che questo è un simpatico discorso per te!"   " Ma "magnificenza" non vuol dire "simpatico discorso"", obiettò Alice.   "Quando IO uso una parola", disse Humpty Dumpty in tono non privo di disprezzo, "la parola significa quello che io voglio farla significare, né più né meno".  "La questione è", disse Alice, "se PUO' dare alle parole tanti significati diversi".   "La questione è", ripeté Humpty Dumpty, "chi è che comanda... ecco tutto". Alice, molto imbarazzata, non sapeva più che cosa dire, così dopo un minuto Humpty Dumpty ricominciò. "Hanno un brutto carattere, però, alcune parole. I verbi, in particolare, sono i più orgogliosi; con gli aggettivi si può fare qualunque cosa, ma non con i verbi; però IO riesco a dominare tutto il gruppo! Impenetrabilità! Ecco quello che dico io!"". 

Come dice Humpty Dumpty è chi detiene il comando ad avere in mano la possibilità di gestire il mondo creato da Carroll ,soprattutto quando si parla di parole e del loro significato.
I giochi linguistici sono infatti molto presenti, ma la particolarità di tutto questo è che solo per il lettore sprovveduto, che è poi impersonato da Alice, ad essere l'elemento stonato della storia visto che tutti i personaggi non battono ciglio a questa particolarità.

Non sto qui a parlarvi di ogni cosa che succede nelle due storie perché altrimenti toglierei il gusto della lettura a chi, come me, non lo ha ancora affrontato.
Per quanto mi riguarda le storie non mi hanno particolarmente soddisfatto. Se con Alice nel Paese delle Meraviglie ho avuto un approccio più sicuro avendo visto il cartone, quindi sapevo più o meno cosa aspettarmi, con Alice Attraverso lo Specchio non sapevo cosa avrei affrontato e devo dire che, forse proprio perché per me è stata una novità assoluta, sono riuscita ad apprezzarlo un pochino di più
Sicuramente la trovata di creare dei mondi così particolari e a loro modo rigidi nella loro disciplina è una cosa da apprezzare. La scacchiera della seconda storia è sicuramente una trovata più originale rispetto al viaggio attraverso il Paese delle meraviglie che richiama un pò il viaggio di Dorothy nel Paese del Mago di Oz, ovviamente se ci si pensa ogni cosa può rimandare a qualcos'altro.
Non mi è piaciuto molto il fatto di realizzare la prima storia come una sequenza di scenari teatrali che mi hanno distratto spesso dalla lettura non essendoci elementi comunicanti tra le varie parti della storia. Avrei voluto sapere qualcosa di più dei personaggi e della stessa Alice ma Carroll ha sintetizzato al massimo le vicende lasciando la storia come fosse una favola raccontata a voce e questa secondo me è una pecca importante da considerare. Avendo avuto la possibilità di metterla per iscritto credo che avrebbe potuto anche ampliare il tutto e non lasciare le cose così a mezz'aria. 
Il Personaggio di Alice non mi è piaciuto per niente, ho trovato questa ragazzina presuntuosa e arrogante nonostante gli altri si fossero comportati con lei allo stesso modo. Il suo esserlo non mi ha permesso di affezionarmi a lei come forse avrei dovuto, essendo la protagonista e il mezzo attraverso il quale sono riuscita a conoscere quelle realtà. 
Altra cosa che non mi è piaciuta sono i finali. Entrambe le vicende finiscono, allo stesso modo. Sul momento in cui ci si aspetterebbe un evento particolare non accade nulla e Alice svegliandosi torna alla realtà. NO NO NO!!!
Voglio dire Carroll, mi hai inventato questo mondo e poi il ritorno alla realtà me lo fai così banale??? Non mi pare proprio una cosa accettabile.
Anche il fatto che i personaggi che si trovano nella prima storia non ci sono nella seconda, scompaiono improvvisamente anche se si presuppone che il mondo rappresentato da Carroll sia lo stesso, non ha senso sinceramente.
Sicuramente sono stata eccessivamente influenzata dai vari rifacimenti realizzati negli anni successivi al cartone o magari mi aspettavo qualcosa di diverso dal libro, visto che di solito i libri sono molto più particolareggiati delle varie rivisitazioni cinematografiche che ne vengono tratte. In questo caso non ho trovato molto convincente nulla anche se rimango estremamente affezionata alla rappresentazione fatta da Walt Disney.
Sinceramente è stata una lettura deludente ma non posso giudicarla in modo totalmente negativo riconoscendone comunque delle particolarità accettabili.
Sicuramente sono io a non averci capito nulla e a non aver interpretato nella maniera corretta quello che Carroll ha voluto dirci ma rimane il fatto che a me non ha convinto e rimango legata al cartone bellissimo. 
Per questo motivo vi saluto inserendovi l'immagine di quel bel ricordo della mia infanzia e vi mando un grande abbraccio virtuale!!! Ovviamente fatemi sapere se non sono la sola ad aver trovato tutte queste pecche nelle storie, se lo avete letto e che cosa ne pensate... BUONE LETTURE AMICI VIAGGIALETTORI ALLA PROSSIMA!!!






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