23 marzo 2018

RECENSIONE "LO HOBBIT" di J. R. R. TOLKIEN

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Ebbene si, dopo anni che sto dicendo di voler entrare nel magico mondo della Terra di mezzo posso dire di avercela fatta!!!
Lettura che mi sono goduta a pieno e che ho prolungato volutamente per venti giorni, o giù di lì e mi è piaciuta molto, anche se ho qualcosa da dire. Un voto non pieno ma soddisfacente, tranquilli :-)



TRAMA: Bilbo Baggins ama starsene seduto sul prato a fare cerchi di fumo con la sua pipa e mangiare le torte nel suo buco hobbit. Una sera sente bussare alla sua porta e Gandalf il grigio, accompagnato da tredici nani, lo invitano a partecipare ad una avventura straordinaria. La sua iniziale ritrosia viene sostituita dallo spirito avventuriero del ramo Tuc della sua famiglia, ed inizia così, per Bilbo, il suo viaggio inaspettato.

Titolo: Lo hobbit
Autore: J. R. R. Tolkien
Casa Editrice: Bompiani
Anno: 2012 (Ristampa)
Pag: 410
Prezzo: 11,00 euro





VALUTAZIONE:



Ho sempre voluto leggere la storia di Bilbo e Frodo da quando ho visto i film tratti dai romanzi, ma il giudizio di pesantezza che mi era stato dato della scrittura di Tolkien mi ha sempre frenato dal farlo. Questo fino a quando ho letto, per caso, un libro che avrei dovuto regalare e che poi ho deciso di tenere per me, LA CADUTA DI ARTU', che ho letteralmente adorato e che mi ha dato la spinta giusta per leggere le opere di Tolkien.
E' vero che in un annetto ho letto alcune delle sue storie da cui non ho tratto lo stesso piacere, IL FABBRO DI WOTTON MAJOR o ROVERANDOM, ma Lo Hobbit mi ha ridato una speranza nuova, sebbene qualcosa mi abbia fatto storcere il naso. Ma andiamo con ordine.

Lo hobbit è una storia che tutti conoscono, ormai, quella di un viaggio pieno di incontri e avventure che portano Bilbo a superare molti ostacoli e paure.
Un viaggio fatto di natura, di stenti, di paura, di pericoli e risate che accompagna il lettore attraverso un paesaggio che da tranquillo procede in modo piuttosto spedito verso la desolazione.

Creature che popolano la miologia e le leggende del mondo vengono unite all'interno di un romanzo di avventura che nasconde una tematica importante per l'autore, quella dell'amicizia. Una tematica che è motore della vicenda di Bilbo e dei suoi compagni che, pur dimostrandosi inizialmente riluttanti sulla presenza di un piccolo hobbit, dovranno poi ricredersi con il passare delle vicende.

Tolkien ci accompagna con il suo stile pomposo ma mai pedante, attraverso la vegetazione  di hobbiton, cosi rassicurante e curata, a quella oscura di Boscotetro e delle sue creature pericolose. Raggiungiamo le terre degli elfi silvani e la casa di Beorn al limitare della foresta. Fino a raggiungere la città ai piedi della Montagna Solitaria attraverso il Lago Lungo e la montagna stessa con le sue pareti scoscese.
Una serie di paesaggi che l'autore ci descrive in modo tale da renderci tutto facilmente riconoscibile. Ogni elemento permette al lettore di essere identificato anche solo da un particolare, come pure i tredici nani che accompagnano il nostro Bilbo, primo fra tutti Thorin Scudo di Quercia tanto burbero quanto fedele alla sua famiglia e al suo regno.
E poi il drago, Smaug, il distruttore della città, grande nemico dei nostri viaggiatori, una creatura possente e forte che mette i brividi anche solo ad immaginarla. E prima di lui Gollum, che tanta parte avrà nella storia di Frodo e dell'anello, di cui qui abbiamo un accenno importante.

Lo Hobbit è l'inizio di tutto, di quella che diventerà una lotta di potere e che pone le basi per la conoscenza dei suoi protagonisti.
Un romanzo che è chiaramente per un pubblico giovane, e si sente. 
Indubbiamente è affascinante il modo in cui le varie creature ci vengono presentate, come pure i paesaggi così diversi e caratteristici di ogni parte del mondo che i nani e Bilbo attraversano. 
Ho trovato, però, questa storia un po' troppo frettolosa nelle sue varie componenti, le avventure, o meglio, disavventure, si susseguono in modo molto rapido e la cosa mi è parsa molto evidente soprattutto nella parte di cui si ha a che fare con Smaug e il "suo" tesoro.
Ho avuto la sensazione che più si procedesse con la narrazione e più l'autore cercasse di tagliare parti inutili o superficiali per quel particolare momento per procedere, poi, al raggiungimento di un finale che mi sarei aspettato più epico ed eclatante. In questo ho trovato il film migliore del libro.

Il romanzo mi è sicuramente piaciuto moltissimo, ma credo che la visione precedente del film e il fatto che io abbia una certa età mi abbiano un po' condizionato, sia nel coinvolgimento emotivo dell'avventura, che c'è comunque stato, sia chiaro, sia nell'apprezzamento di una storia che avrei preferito fosse più ricca di dettagli in determinati punti.
Credo che Lo hobbit sia sicuramente una buona partenza per chi volesse iniziarsi a Tolkien, soprattutto nelle nuove traduzioni che hanno fatto per la Bompiani, ed è un buon libro per approcciarsi alla marea di personaggi che popoleranno Il signore degli anelli, indubbiamente un'opera più complessa e articolata di questa.

E' stato bello viaggiare con i nani pronti all'avventura e il cambiamento che Bilbo subisce mano a mano che le sue certezze vengono lasciate alle spalle. Bilbo cambia, matura, cambia il suo modo di vedere le cose del mondo e la natura, che non è sempre benevola.
Una lettura bella e appassionante che trasporta il lettore in un mondo incantato e tetro. Una realtà che non sembra essere molto lontana da noi, nonostante sia popolata di nani, orchi, hobbit ed elfi. Questa è la forza di questo romanzo, l'idea che tutto questo sia reale e vivibile da chiunque ed è un elemento che si sente molto tra le pagine e che ti permette di apprezzare il racconto.

Un libro che sono stata molto contenta di aver letto, finalmente e che mi ha sicuramente portato maggiore curiosità nei confronti della prosecuzione della storia.
Fatemi sapere se sono rimasta solamente io a non aver ancora letto Il signore degli anelli o c'è qualcuno che come me se lo sta lasciando per tempi migliori.
Spero che  la recensione sia stata chiara e che mi facciate sapere se avete letto  o meno questo romanzo. 
Un saluto e un abbraccio a tutti voi che mi leggete con costanza o che passate semplicemente di qui, spero che un giorno possiate sostare un po' di più e unirvi ai miei lettori che male non fa :-)  A presto!!!

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