05 gennaio 2018

RECENSIONE "LA PIETRA DI LUNA" di WILKIE COLLINS

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Prima recensione di questo nuovo anno e, fortunatamente, una lettura che mi è piaciuta moltissimo. E' un periodo che sto leggendo gialli e mistery e me ne sono resa conto andando a vedere un po' quali sono state le mie ultime letture. Un genere che mi piace e mi appassiona, forse più dei thriller, soprattutto quelli tecnologici che fanno tante chiacchiere e ti rigirano il cervello in padella non facendoti capire nulla.
Ma arriviamo a noi, ho letto questo libro per la TUTTI AD HOGWARTS CON LE TRE CIAMBELLE, la sfida di lettura cui partecipo quest'anno, almeno fino a quando e se verrò eliminata, ecco. Come l'anno scorso, spero di passare un anno piacevole e pieno di scoperte interesanti 
Ma adesso vi lascio a quello che ho pensato di questo romanzo, Buona lettura!!!


TRAMA: Nel 1843 la giovane Rachel Verinder, nel giorno del suo compleanno, riceve una bellissima pietra preziosa dalle mani del cugino, come eredità di famiglia. La pietra di luna, questo il suo nome, è una pietra leggendaria dell'antica India sottoposta ad un controllo rigido da parte di chi, molti anni prima, non era riuscito a sventare il suo furto dal tempio del dio della Luna. La sera del compleanno, però, la pietra scompare, e poche sono le persone sospettate del furto  e tutte presenti nella casa. Ma è davvero così semplice scoprire il ladro? Segreti e personaggi insospettabili vengono coinvolti in una storia misteriosa tra le mura di ricchi palazzi, giardini e coste oceaniche.

Titolo: La pietra di luna
Autore: Wilkie Collins
Anno: 2016 (Ristampa)
Casa Editrice: Newton Compton
Pag: 476
Prezzo: 4,90 euro


VALUTAZIONE: 




Un inizio anno con il botto per me questo, con la lettura di un romanzo che mi ha coinvolto fin dalla prima pagina e che mi ha lasciato senza parole fino alla fine.
Wilkie Collins è un autore che ho conosciuto per caso quando, durante il periodo di scrittura della mia tesi su Tommaso Landolfi (Uno degli autori più importanti del fantastico del primo novecento italiano e non solo) mi sono imbattuta in LA DONNA IN BIANCO che trattava una tematica presente proprio in Landolfi e così mi sono subito precipitata a comprarlo. La scelta, poi, di leggere questo romanzo e non il primo che ho comprato di suo, è perché questo è un romanzo che avrei dovuto leggere per una delle sfide dello scorso anno e che ho messo da parte per dare priorità di lettura a quei libri che avevo avuto intenzione di leggere in quelle occasioni. Sono strana lo so!

LA PIETRA DI LUNA è un romanzo polpettone ambientato nell'Inghilterra di metà 800 e che riporta alla mente del lettore le stesse atmosfere alla Dowtown Abbey. Grandi palazzi e servitù gestita da un maggiordomo che tutto vede e sa da generazioni sono alcuni degli ingredienti che accompagnano il lettore in ogni pagina, anche in quelle in cui il Sig. Betteredge (questo il nome del maggiordomo) non compare esplicitamente nel testo.
Il tutto è condito dalla misteriosa scomparsa della pietra preziosa e la presenza, inquietante, di alcuni prestigiatori indiani che compaiono all'improvviso fuori dalla residenza dei Verinder.

La struttura di questo romanzo è suddivisa in due parti: la prima è legata alla trasposizione dei fatti da parte del Sig. Betteredge, che racconta gli eventi precedenti alla sparizione della pietra e la fase di ricerca della stessa da parte del Sergente Cuff, abile detective chiamato da Londra per risolvere il caso. La seconda parte, invece, è legata al tentativo di Mr Franklin Blake, cugino di Rachel, di fare luce sulla sparizione attraverso il resoconto degli eventi di persone che hanno avuto a che fare con la pietra.
Il romanzo presenta, quindi, una narrazioni a più voci che sinceramente mi ha colpito e mi è piaciuta molto. Erroneamente, infatti, avevo pensato che la seconda parte del romanzo potesse essere una ripetizione degli eventi già narrati ma da punti di vista differenti, invece  non è affatto così.

Sicuramente nella prima parte troviamo una narrazione più lineare, proprio perché legata ad un solo personaggio che racconta. Nella seconda parte, però, l'abilità dello scrittore si mette in luce attraverso la costruzione di un intreccio narrativo fatto di nuove scoperte e collegamenti alla prima parte del romanzo che, pur se il lettore avesse perso o dimenticato qualche particolare, il narratore del momento è subito pronto a ricordarglielo e a spiegare a cosa ci si riferisce.
Un narratore che anticipa il lettore, quasi leggendolo nel pensiero, che lo coinvolge rivolgendosi direttamente a lui in molte occasioni, è quello che mi ha affascinato di più del romanzo, più della storia in sé che, se non avesse avuto dietro una struttura così ben costruita non credo avrebbe avuto lo stesso esito.

Allo stesso modo i personaggi che intervengono nella storia sono tutti caratterizzati benissimo e a tutti viene data la giusta importanza e lo spazio per rendere al meglio il loro carattere e farli conoscere e riconoscere dal lettore. I personaggi di questo romanzo sono pieni di sfaccettature e sfumature che si deve stare attenti a cogliere tra le parole che vengono dette. L'opinione che ci si fa su di loro cambia in continuazione e la lettura è sempre in movimento dietro a nuove ipotesi e supposizioni.

I fatti sono l'elemento principale di una narrazione che non si concentra mai esclusivamente sulle ambientazioni, a meno che queste non servano per spiegare la scena di una azione svolta da un personaggio in particolare o che sia funzionale alla spiegazione della storia.

La ricostruzione attraverso il ricordo di chi ha vissuto momenti della sua vita a contatto con la pietra o con i personaggi direttamente coinvolti nella storia vanno a ricostruire una vicenda complicata e intricata e nonostante tutto facile da seguire proprio per l'accortezza del narratore di accompagnare il lettore soprattutto nei momenti in cui sembra che ci sia maggiore scompiglio o un eccessivo numero di eventi o personaggi cui ci si sta riferendo.

Un romanzo che mi è piaciuto anche per il fatto che la storia delinei i suoi contorni lentamente, come un puzzle con tante tessere, o un torta ben fatta, visto che siamo ancora in tema feste.
Insomma è una bellissima scoperta che mi porterà sicuramente a leggere altro dell'autore e che consiglio per tutti coloro che sono amanti del genere, ovviamente. In realtà anche per chi vuole sperimentare generi nuovi e storie un po' diverse dal solito, perché no, facciamo che questo 2018 possa essere anche l'anno del cambiamento di gusti letterari.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo, se vi è piaciuto oppure no, se avete letto altro dell'autore e se c'è qualche titolo che mi consigliate per proseguire nella sua conoscenza.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!

2 commenti:

  1. Ciao Mika! Desidero leggere praticamente qualsiasi cosa di Wilkie Collins da quando la Fazi ha iniziato a ristampare le sue opere. Le loro copertine sono sempre meravigliose, e quelle che hanno scelto per Collins son particolarmente belle! In più sono assolutamente certa che adorerò i suoi romanzi, essendo una grande amante della letteratura inglese e vittoriana non può essere altrimenti! La tua entusiastica recensione aggiunge ulteriore curiosità... spero proprio di poter recuperare qualcosa di suo nel corso del nuovo anno! Intanto auguro a te di proseguire con letture altrettanto soddisfacenti, visto che hai iniziato così bene :)

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    1. Ciao Julia :-) Anche io credo che la Fazi stia facendo proprio un bel lavoro con le copertine di Collins, infatti appena finisco di leggere quelli che ho in versione Newton i restanti comprerò quelli, anche perché non mi ha convinto molto questa traduzione. Vedrai che almeno uno dei suoi romanzi lo leggerai entro l'anno, per quanto mi riguarda incrocio le dita e spero che le letture siano bellissime :-)

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