17 gennaio 2018

LIBERAMENTE LIBRI... IPERBOREA

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


C'E' UNA NUOVA RUBRICA SUL BLOG!!!


Come potete ben vedere dal titolo del post, quest'anno mi sono rinnovata e ho deciso di creare delle nuove rubriche che, spero, possano interessarvi e piacervi.
Liberamente libri nasce dalla volontà di dare un po' di spazio in più alle Case Editrici indipendenti sperando di suggerirvi anche qualche titolo da leggere, ovviamente.
L'idea mi è venuta da quando ho deciso di andare alla fiera PIU' LIBRI PIU' LIBERI (un annetto fa), è inutile negarlo, e siccome lì ho fatto un po' incetta, da come avete visto e vedrete nei post, ho deciso di sfruttare gli acquisti e crearci intorno qualcosa di nuovo per il mio angolino.
Magari non sono chissà quali novità quelle che vi proporrò, ma io sono molto contenta di poter portare dei nuovi contenuti in tal senso.
Ho deciso di mettere nel titolo solamente la Casa Editrice di cui leggerò il libro, e vi dico già da ora che non si tratterà di qualcosa di stabilito o con scadenze regolari. Ogni volta che leggerò un libro di una Casa Editrice indipendente vedrete comparire questo tipo di post, così, senza preavviso :-)
Bene, non mi resta che parlarvi della lettura che ho fatto per aprire questa nuova rubrica, poiché credo di avervi spiegato tutto, quindi... BUONA LETTURA!!!



TUTTO QUELLO CHE NON RICORDO
JONAS HASSEN KHEMIRI





TRAMA: Questa è la storia di un ricordo legato ad una persona, Samuel. E' la storia di come uno scrittore cerca di ricostruire gli ultimi mesi di vita di un ragazzo ritrovato morto. Una storia che si costruisce gradualmente e non si sa se sia completa o meno, ma è comunque una storia. Un insieme di temi si snocciolano tra le pagine di questo romanzo particolare che vi lascia con tante domande e poche risposte.

Titolo: Tutto quello che non ricordo
Autore: Jonas Hassen Khemiri
Casa Editrice: Iperborea
Anno: 2017 (Ristampa)
Pag: 331
Prezzo: 17,50 euro






Questo è stato il mio primo Iperborea in assoluto, dopo anni che dico di volerne comprare qualcuno e non aver mai avuto il coraggio di farlo (a parte uno che ho trovato al mercatino dell'usato :-) ) Non so perché, forse per l'ignoto che gli autori nordici si portano dietro, essendo un po' defilati, o forse perché non ritenevo potessero interessarmi più di tanto. 
Insomma, ho dovuto aspettare un po', ma alla fine eccomi qui a parlarvi di questo libro.

Come la maggior parte degli acquisti che faccio, anche in questo caso mi sono limitata a sentire qualche parolina qua e là sulla trama e ho deciso di approcciarmi a quella che mi è risultata una esperienza di lettura piuttosto particolare.
Chi decide di avvicinarsi a questo libro deve sapere che non si troverà davanti ad un romanzo classico nella sua struttura. Non ci sono ampie pagine in cui ogni cosa è spiegata con un gran numero di parole, tutto è ridotto all'essenziale. 
La narrazione procede per... pensieri, non so come altro spiegarvelo. In pratica, ci sono dei capitoli e poi ogni capitolo si suddivide in tanti paragrafetti, più o meno lunghi, che racchiudono ricordi.

Il RICORDO, secondo me, è il vero protagonista di un romanzo che procede velocemente in una successione fitta e rapida di chiacchierate e colloqui attraverso i quali uno scrittore svedese decide di ricostruire la vita di Samuel.
E' attraverso il ricordo che si cerca di capire la verità sulla sua scomparsa: è un incidente, un pensiero indotto, un suicidio, un omicidio? Queste sono le domande che fino alla fine ci si pone nel tentativo di dare una spiegazione al procedere della narrazione.

Una storia che risulta essere come tante se non ci fosse l'espediente strutturale che risente molto, sicuramente, della formazione di Khemiri, autore di molti testi teatrali, più che romanzi, come attesta il piccolo saggio dedicato alla sua figura in chiusura di volume.
Un autore che tocca temi importanti nelle sue opere, come il vivere in un paese che non è il proprio, l'immigrazione, la violenza nella società svedese e le molte trovate politiche poco confacenti all'idea di libertà che di quei paese tendiamo ad avere.

Quello su cui ci si concentra qui, però, è la memoria, la necessità di essere ricordati ed il modo in cui si viene ricordati. La memoria è una sorta di ossessione per Samuel, sempre preoccupato di dimenticare qualcosa o di non aver vissuto abbastanza esperienze, da qui l'idea della Banca dell Esperienze.
Il ricordo è quello che spinge un giovane scrittore a ricostruire la storia di Samuel attraverso le parole delle persone che gli sono state più vicino, per scoprire chi sia stato effettivamente Samuel, e la domanda che vi accompagnerà nella lettura sarà: ma perché ricostruire la vita di un ragazzo così normale, in fin dei conti?

Attraverso le interviste che si susseguono  nelle pagine conosciamo Vandad e la Pantera. Vandad è la voce principale, il migliore amico di Samuel, suo coinquilino, quello che gli guardava le spalle e cercava di tenerlo alla sua forma originaria, diciamo così. La Pantera, è una ragazza forte e fragile allo stesso tempo. La ragazza del gruppo, quella che li "tradisce" andandosene a Berlino in cerca di fortuna, ma che li accoglie come se niente fosse nel momento in cui arrivano per una visita.
Poi c'è Laide, la fidanzata di Samuel, a detta di Vandad, una sorta di ammaliatrice che ha cercato in tutti i modi di allontanarlo da lui e dalla sua vera personalità.
Proprio la personalità di Samuel è il tema centrale di tutte le chiacchierate, ogni racconto racchiude al suo interno un piccolo tassello di Samuel, ma ogni volta quello stesso tassello diventa incompatibile con la sua storia personale. Ogni volta, tutto quello che viene detto da loro e letto da noi deve essere preso con le pinze perché non si sa mai se sia la verità.

Insomma un romanzo sull'ambiguità, sull'influenza che i rapporti possono avere sull'idea che ci si fa di una persona, sul ricordare la persona per quello che è e non per quello che si pensa che sia e poi, questa, è anche una storia sul dubbio di essere fino in fondo se stessi, di domandarsi se, effettivamente, si è come gli altri ci vedono.
Un romanzo molto particolare, come altrettanto particolare è la sua struttura narrativa. Un romanzo che ci trasporta all'interno di un mondo, quello di Samuel, in cui si diventa investigatori e ricercatori al pari dello scrittore che ne vuole ricostruire la vita.
Ci troviamo, quindi, a scorrere le pagine in fretta, con la necessità di vedere dove, effettivamente, la storia voglia andare a parare, sostenuti da un linguaggio attuale, veloce, tagliente, e in alcuni punti, familiare, condivisibile.

Ma alla fine questo romanzo mi è piaciuto oppure no?

Ebbene, è stata una lettura strana da fare e da comprendere. Un romanzo con un protagonista che fa un lavoro importante, volendo, ma che poi si trasforma in una sorta di alieno indecifrabile perché una volta è l'amico indispensabile, una volta colui che lascia tutto per stare con una ragazza. Una volta è colui che adora Laide e poi non ne percepisce il disagio. Una volta è il nipote che ama sua nonna e la accudisce e la volta dopo è colui che non vuole avere rapporti con la madre. Insomma, il soggetto è difficile da decifrare.
Forse proprio per questo suo essere così enigmatico mi ha attirato come una calamita.
Sicuramente è una narrazione particolare per la quale ho apprezzato moltissimo la scelta di affidare la narrazione al succedersi di voci e ricordi.
E' vero anche, però, che se da una parte questa struttura mi è piaciuta molto, dall'altra si fa fatica, in alcuni punti a capire chi sta dicendo cosa. In generale è una narrazione innovativa a cui bisogna abituarsi, ecco.
Per il resto, credo che si sia trattato di una bella lettura, mi ha incuriosita al punto giusto e mi ha tenuta li ferma per volerne sapere di più.
La presenza assenza di Samuel, come pure dello scrittore che fa solamente da personaggio secondario e legante, in un certo senso, alla storia permette di dare spazio a personaggi che non sanno di diventare protagonisti ed anche questa è una cosa che mi è piaciuta molto.
Direi che il voto è sicuramente positivo, quindi. Ve lo consiglio? Sicuramente non è per tutti coloro che amano le narrazioni tradizionali. Qui troverete dialoghi e descrizioni, ma non tanto dei luoghi o delle scene di ambientazione, quanto di atteggiamenti o sentimenti che vengono messi  a nudo davanti ad un estraneo.
Una narrazione veloce e che incuriosisce, quindi si, la consiglio :-)


VALUTAZIONE:



Bene, spero di avervi incuriosito abbastanza con le mie chiacchiere. Fatemi sapere se avete letto questo romanzo, se vi è piaciuto e cosa ne avete pensato.
Fatemi sapere anche se vi piace questa nuova rubrica, se può interessarvi, insomma cosa ne pensate, ecco.
Vi mando un grande abbraccio e l'augurio che possiate fare bellissime letture!!!

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