12 maggio 2017

RECENSIONE "IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI" di JULES VERNE

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Oggi sono qui a rinnovare il mio amore per uno scrittore che, non so per quale motivo, viene identificato come autore per ragazzi, quando poi non è detto che i suoi libri debbano essere destinati a quel pubblico solamente... Comunque!!!

Quella di oggi è la recensione di un libro che ho scelto per una delle sfide di lettura che sto facendo, ma vi spiego meglio nel post, BUONA LETTURA!!!






TRAMA: 1847 Phileas Fogg è un uomo benestante inglese che per una scommessa accettata fa il giro del mondo in 80 giorni seguendo un itinerario prestabilito che lo conduce attraverso il l'India, il Giappone, la Cina, l'America e poi di nuovo in Europa. Un viaggio avventuroso e pieno di ostacoli che, insieme al suo fedele servitore Passepartout, ci porterà in viaggio per il mondo.



Titolo: Il giro del mondo in 80 giorni
Autore: Jules Verne
Casa Editrice: Newton Compton
Anno: 2016 
Pag: 190
Prezzo: 4,90 euro






VALUTAZIONE:



La mia vita di lettrice si sta riempiendo ogni giorni di grandi soddisfazioni, nonostante il periodo un po' così, ecco. La cosa più bella è che sto recuperando in breve tempo tante letture che non ho mai affrontato pur se appartenenti al mondo classico o che si dà per scontato, a volte, che debbano essere state lette. 
Che poi diciamocelo, sta cosa del "si deve leggere" non ho capito perché debba essere legge. Ci sono anche persone a cui non piace leggere o che hanno scoperto la passione della lettura da poco, l'importante, secondo me, è leggere quello che più piace o che in quel momento può sembrarci adatto a noi, poi tutto il resto viene da sé. 
Devo dire che leggere adesso questo genere di romanzi la trovo una cosa positiva perché sono più consapevole delle cose che leggo, e magari, con le conoscenze acquisite negli anni, riesco ad immedesimarmi meglio nelle storie. Magari è una cavolata, però, per me così funziona.
Va bene, va, adesso basta ciarlare e passiamo alle cose serie. La lettura di cui parlerò oggi è stata fatta per LA RUOTA DELLE LETTURE che in questo giro mi ha chiesto di LEGGERE UN LIBRO CHE PARLI DI VIAGGI e quale migliore occasione, se non questa, per leggere questo libro??!!
Adesso, dopo aver fatto le dovute premesse parliamo del libro che è meglio :-)

Il giro del mondo in 80 giorni è il secondo libro che leggo di questo autore e ne sono rimasta ancora più entusiasta rispetto alla lettura precedente, VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA.
La premessa da fare, in relazione a questi due volumi è che si tratta di due storie molto diverse tra loro nelle quali l'elemento comune è l'avventura che ci ritroviamo a vivere attraverso le pagine.

Se con Viaggio al centro della terra scendiamo in profondità e raggiungiamo le più antiche forme di testimonianza vivente, sia animale che vegetale, con Il giro del mondo in 80 giorni ci ritroviamo ad attraversare il mondo e ad incontrare tante forme di cultura diverse.
Ed è proprio questo che mi affascina di questo scrittore.
Questa per me è stata la seconda opera di Verne letta e ogni volta divoro le pagine anche se il tempo che dedico ai suoi libri è davvero poco.

La partenza per viaggiare nel mondo avviene perché Fogg accetta una scommessa fatta con i soci del club di cui fa parte e porta con sé il suo servitore personale, Passepartout, che, appena assunto, nella speranza di trovare un po' di pace in Inghilterra, si ritrova a dover fare, letteralmente, il giro del mondo.
Inutile dire che nel corso della vicenda si susseguiranno una serie di eventi che movimentano la storia e che rendono meno pesante anche la figura di Fogg, che di simpatico ha poco o nulla, almeno per me!
Il viaggio è tutto stabilito e scandagliato in varie tappe nelle quali si vanno a toccare le foreste dell'India, i viali alberati del Giappone, le arti circensi dei cinesi, le lande e i mormoni d'America per poi tornare in Europa e a Londra, da cui tutto è partito.
Così come è stato fatto per Viaggio al centro della Terra, anche in questo caso Verne inserisce, nella storia, informazioni riguardanti le varie culture che i personaggi incontrano durante il loro viaggio,utilizzando i personaggi per costruirne una storia che abbia un filo logico.

I due protagonisti principali sono Phileas Fogg e Passepartout, due personaggi completamente diversi tra loro che finiscono con il completarsi in questa avventura. 
Phileas Fogg è il borghese tutto d'un pezzo che ha a disposizione una grande quantità di soldi che utilizza per risolvere ogni tipo di problematica possa mai presentarsi durante il loro viaggio. Fogg ci viene rappresentato come un uomo imperturbabile, metodico, deciso a raggiungere lo scopo con ogni mezzo possibile, incurante del pericolo che la missione può comportare e sempre con la soluzione pronta. Un personaggio non certamente eroico, ma simbolo di una generazione di persone che entrando a contatto con la tecnologia decide di farla diventare parte integrante della vita. Adattarsi, quindi, alla vita che evolve e cambia.
Completamente diverso è Passeparout il servitore fedele di Fogg che, pensando di porre fine alla sua vita girovaga, finisce per accompagnare Fogg in giro per il mondo. A differenza del suo capo, Passepartout è un uomo curioso, che non esita ad affrontare l'avventura e si rende eroe in alcune vicende della storia. Una figura che oltre ad essere divertente, incarna il suo essere braccio di Fogg (la mente) portando avanti delle azioni, a volte pericolose, che contribuiscono a rendere Fogg meno passivo davanti agli eventi del viaggio.
Affianco a loro troviamo, poi Fix, un poliziotto, che tallona i due perché Fogg sembra essere stato accusato di latrocinio ad una banca proprio il giorno prima della loro partenza. Fix è la presenza che disturba l'andamento della vicenda e che ci sorprenderà proprio per questo.

Ho trovato Il giro del mondo in 80 giorni una conferma di quanto questo scrittore sia nelle mie corde, me ne sono completamente innamorata. 
Mi piace molto la semplicità del linguaggio che utilizza anche nello spiegare le tradizioni dei paesi che incontrano i personaggi, le usanze religiose, nel caso della processione dei bramini, la descrizione dei viali alberati del Giappone e della tendenza della popolazione ad "usare" l'albero per rendere più belle e preziose le loro strade e case.
Mi è piaciuta la curiosità di Passeparout, molto più vicina al mio modo di concepire un viaggio rispetto a quella dell'algido Fogg che nulla lo scalfisce. La sensazione che provo nei confronti di Fogg è quella di un uomo che, avendo un'incredibile occasione, non sia stato in grado di sfruttarla a pieno e questa cosa lo rende anche antipatico agli occhi di chi si rende più partecipativo di lui a questo viaggio nel seguire le peripezie di Passepartout.
Sicuramente se non ci fosse stato lui, Passepartout intendo, il viaggio si sarebbe risolto in una mera elencazione di paesi e paesaggi che vengono superati senza osservarne le bellezze. 
Come ho detto lo stile è molto scorrevole, tanto che ho letto il libro in pochissimo tempo. Sicuramente l'aspetto meno scientifico di questo romanzo me lo ha reso anche più piacevole, sebbene anche l'altro suo volume mi sia piaciuto molto.
Apprezzo il fatto che libri del genere possano essere considerati sia come un passatempo, ma allo stesso tempo, fornire delle informazioni e delle conoscenze con un diverso modo di approccio ad esse.

Un libro che vi terrà compagnia e dal quale non riuscirete a restare lontani perché la voglia di sapere se Mr Fogg riuscirà a raggiungere il suo scopo è molto alta. Le avventure di Passepartout e gli inseguimenti di Fix manterranno alta la vostra attenzione oltre a farvi fare delle risate.
Tra i personaggi, come si sarà capito, ormai, ho preferito di gran lunga Passepartout che è comunque il personaggio più operativo della storia, anche rispetto a Fogg che rimane impassibile davanti ad ogni cosa, bella o brutta che sia. 
E poi mi è piaciuto tantissimo il modo in cui la descrizione dei vari paesaggi si intersecano l'uno all'altro come se si stesse veramente facendo un viaggio del mondo attraverso vari mezzi. Un romanzo che ci fornisce avventura e conoscenza e lo fa in modo impeccabile e leggero, secondo me. Un romanzo per giovani dallo spirito avventuroso, ma anche per quei lettori che amano conoscere il mondo attraverso il punto di vista di chi lo ha vissuto. Perché si, le avventure che Verne ci racconta nei suoi libri derivano da sue esperienze personali, il che rende tutto ancora più affascinante. Un autore che si fa portatore di un nuovo genere letterario, quello della scienze fiction, grazie all'attenzione per i macchinari e i mezzi di trasporto che i nostri protagonisti utilizzano per il viaggio. 
Un libro rappresentativo di un'epoca di scoperta e di conoscenze nuove che finiscono con il trasportare anche il lettore in mondi ancora poco conosciuti, almeno per l'epoca, facendolo oscillare sempre tra ciò che si conosce e ciò che si ignora.

Insomma, se non si è ancora capito, io questo romanzo lo consiglio, se per caso ci fosse ancora qualcuno, tra voi lettori, che non si sono ancora avvinati a questo libro. Un romanzo scorrevolissimo e che vi farà trascorrere piacevolmente delle ore lontano da casa o dal luogo in cui deciderete di iniziarne la lettura.

Fatemi sapere se lo avete letto, se questo scrittore vi piace, se avete altri titoli suoi da suggerirmi o autori che raccontano avventure fantastiche in giro per il mondo. 
Spero che la recensione vi piaccia, io adesso vi saluto, vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture tra le pagine dei vostri libri!!!

3 commenti:

  1. Ciao Mikla! Ho sempre voluto leggerlo (tra l'altro adoro il film che ne hanno tratto, anche se non so quanto sia fedele xD), prima però voglio prenderne un'edizione migliore :)

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    1. Ciao :-) Non sapevo ne avessero tratto un film, andrò a recuperarlo :-) Purtroppo non so dirti se l'edizione sia buona o meno, non faccio molto caso a queste cose quando voglio leggere un libro. Comunque è una bella storia, si legge velocemente e ti lascia incollato alle pagine :-)

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