27 febbraio 2017

RECENSIONE "TUTTA LA VERITA' SU ALICE" di JENNIFER MATHIEU

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Dopo, quanto?? due settimane forse? Non so, a me sembra un'eternità, mi trovo a fare una nuova recensione per la sfida THE HUNTING WORD CHALLENGE che ho messo da parte per qualche tempo senza rendermene conto, nonostante io continuassi a leggere più o meno costantemente... Mah vabbè, adesso mi riprenderò, spero ;-)
Recensione su un libro uscito l'anno scorso e che mi ha lasciato di stucco! 
Vi racconto tutto nel Post che segue, BUONA LETTURA!!!




TRAMA: In un piccolo paese di provincia, un gruppo di liceali si divertono a fare pettegolezzi piuttosto spinti su Alice, una loro compagna di scuola. Questo ci porta a seguire le varie confessioni fatte proprio da chi, queste voci, le ha messe in giro.


Titolo: Tutta la verità su Alice
Autore: Jennifer Mathieu
Casa Editrice: Newton Compton
Anno:  2016
Pag: 224
Prezzo: 10,00 euro






VALUTAZIONE:



Non so per quale motivo ogni volta che entravo in una libreria e guardavo questa copertina c'era qualcosa che mi attirava nel leggerne la trama e la storia al suo interno. Forse il viola, che è uno dei miei colori preferiti, non so, o il modo in cui il titolo è stato scelto proprio per attirare il lettore, fatto sta che quando ho avuto la possibilità di prenderlo l'ho fatto, anche se poi a leggerlo sono arrivata soltanto dopo qualche mese, come al solito!

La storia che si racconta all'interno di questo libro, è la rappresentazione perfetta della vita dei paesi piccoli o dei quartieri nelle città, dove basta una parola detta che la sanno tutti e poi, ovviamente, ognuno ci mette del suo.
Un po' come quando da piccoli, non so se ci avete mai giocato, si faceva il gioco del telefono con una catena di ragazzini che da un'orecchio all'altro avrebbero dovuto passarsi una frase che inevitabilmente veniva modificata per non essere compresa.
Questo è un po' quello che succede, anche se in questo caso si creano delle conseguenze pesanti per chi si trova al centro del pettegolezzo.

Protagonista di questo romanzo, infatti, non è l'Alice nominata in copertina, ma il PETTEGOLEZZO che vede Alice protagonista e tutto quello che succede non è altro che la ricostruzione di come e del perché questo pettegolezzo è nato.
Un libro molto particolare che all'inizio non mi ha preso molto, ma poi andando avanti e scoprendo le cose che c'erano dietro alle voci narranti, non sono riuscita a fermarmi fino alla fine, tant'è che lo stesso mercoledì dell'aggiornamento l'ho poi terminato.
La struttura del romanzo è costruita sulla presenza di quattro voci che raccontano la loro versione dei fatti, voci che sono generatrici del pettegolezzo in questione, oppure persone che potevano modificare la realtà che ne è derivata di conseguenza e non lo hanno fatto.

"Sapete, vero, che c'è un intero mondo che esiste solo per gli adolescenti e gli adulti non sanno mai cosa vi accade? Credo che anche gli adulti siano consapevoli di questo fenomeno. Anche loro si rendono conto che non sanno cosa significhi una determinata parola o perché un certo spettacolo sia tanto popolare o perché siano sempre così eccitati all'idea di mostrarvi un video su Youtube con un gatto che starnutisce che avete già visto una ventina di anni fa o chissà quando."

Non starò qui a dirvi quale sia questo pettegolezzo perché già dicendovi così vi vorrei far notare che pur essendo il fulcro della vicenda, in realtà l'attenzione è spostata tutta sulle confessioni dei ragazzi.
Ogni capitolo è dedicato a quattro studenti le cui voci (capitoli) si alternano in base alle situazioni che loro stessi raccontano nel capitolo.
Ci sono delle ammissioni di colpa, ovviamente, ma c'è anche la rappresentazione di una generazione che ormai ha pochissimi valori e a cui poco importa di chi hanno attorno, se tutte quelle persone non fanno parte della popolarità che possono ottenere o meno all'interno della scuola.
In realtà devo dire che più che la rappresentazione dei piccoli paesi, ci troviamo davanti alla rappresentazione tipica di un liceo americano con il gruppo delle ragazze popolari, quelle che vorrebbero entrarvi, i ragazzi della squadra della scuola che sono, per antonomasia, i più popolari e ambiti dalle ragazze, ci sono poi quelli messi da parte perché diversi negli atteggiamenti e quelli che dietro la facciata della popolarità nascondono altro.

Sono degli adolescenti i protagonisti di questa storia, e come tali pur di rimanere al centro dell'attenzione o non scalfire minimamente quell'aurea di "santità" che si sono costruiti, non si pongono il problema nel momento in cui decidono di buttare palate e palate di fango su una persona a cui non importa nulla di essere popolare.
In questo caso la vittima di questo bullismo scolastico è Alice, una bella ragazza, popolare proprio per la sua bellezza che fa invidia a chi vorrebbe essere come lei o a chi ha provato ad avere una relazione con lei senza riuscirvi.

Insomma leggendo tra le righe vi sto dando più informazioni di quante vorrei darvene ma capitemi, come faccio a parlarvi di questo libro???!!!
Ok, Ok... Adesso vi dico quello che ne ho pensato così ci rimettiamo in pari... Allora...

Io credo che il quadro che viene fuori da questo libro sia quello di una generazione bruciata dall'egocentrismo sociale e mediatico, una generazione che si annoia facilmente e che si permette di sentirsi onnipotente. Una generazione che nasconde le proprie debolezze dietro una facciata stupida che implica l'essere perfetti in ogni situazione e il dover stare sempre al passo di chi ha fatto più esperienze di lui, quasi come se il fatto di non avere avuto lo stesso percorso di vita possa essere un peccato mortale.
Io credo che questo non sia solo legato alla società che qui viene descritta, ma è un po' quello che succede anche oggi, in ogni luogo, bisogna per forza essere all'altezza di ogni situazione, e soprattutto esserlo nel modo in cui vorrebbero gli altri, non per come tu senti di affrontare la cosa.
Il pettegolezzo e la sua natura, in alcuni capitoli, diventano il pretesto per parlare anche di altre problematiche legate all'adolescenza e non solo, come la perdita dei genitori in giovane età, la scarsa o eccessiva attenzione dei genitori nei confronti dei figli, la volontà di un genitore di vedere, nel figlio, quello che lui non è riuscito ad essere, il non sapere bene quale sia la propria identità, l'affrontare situazioni compromettenti, insomma tante problematiche che l'autrice riesce ad inserire bene all'interno di questo contesto.

Un romanzo molto scorrevole sia per la curiosità di sapere il perché di tale situazione, sia per l'uso di un linguaggio che, sebbene in alcune parti ho trovato inutilmente volgare, rispecchia comunque quello della generazione rappresentata.
Un libro che lascia senza parole per la futilità che porta determinate persone ad agire in determinati modi, e il fatto che si facciano queste cose senza pensare un minimo alle conseguenze di quello che si fa mi lascia veramente di stucco!
Riesco a comprendere il fatto che la scrittrice si sia fatta rappresentante di una generazione di persone che non sanno affrontare nulla, anche se si tratta di una vita da adolescenti. Persone che scelgono un modo meschino di agire piuttosto che parlare con l'interessato/a del problema che potrebbero avere.
Io sono una persona che ama il confronto e quando mi trovo davanti a situazioni del genere mi viene sempre da pensare a come sia possibile essere così cattivi quando basterebbe parlare.
Ammetto che per alcuni è difficile farlo, ma a questo punto lascia perdere e gira da un'altra parte, invece no, si agisce da vigliacchi, si preferisce montare un pettegolezzo su una cosa inesistente solo per vedere il loro ego soddisfatto nel momento in cui la loro macchinazione prende forma e vita! BHE'... mi taccio da sola che è meglio...

Purtroppo quella rappresentata è una tristissima verità, e il giudizio positivo che ho dato a questo libro sta proprio nel fatto che ciò di cui si parla è una situazione più reale di quanto non si voglia ammettere.
Credo che sia una lettura da fare? Non credo si debba rifiutare a priori, ecco, una lettura che, se ci incappate, può darvi qualche spunto di riflessione e qualche consapevolezza maggiore su cosa la società di oggi sta diventando, perché, secondo il mio personale punto di vista, è solamente un caso che tutta questa storia sia stata rappresentata nel mondo adolescenziale, molte persone "adulte" fanno anche peggio di così, purtroppo.
E' una lettura che mi è piaciuta fare, non me l'aspettavo, ma è stato così e sono contenta di ciò!

Bene amici, anche per questa lettura credo di avervi detto tutto anche se è stato molto difficile mantenere il segreto su quello che potreste trovare tra le pagine. Io spero che siate comunque riusciti a capirci qualcosa, ecco.
Vi saluto, buone letture amici Viaggialettori, a presto!!!

2 commenti:

  1. Ciao! Allora, conosco il libro perchè l'ho visto in giro nel periodo della pubblicazione ma non l'ho mai letto e, lo ammetto, nonostante la tua recensione sia molto bella e fornisca spunti davvero interessanti, non credo lo farò.
    Il motivo è semplice: disegna una realtà che mi è talmente odiosa e, purtroppo, quotidiana, che non ho voglia di ritrovarla anche nella finzione. Ecco, l'ho dettoxD
    Il fatto che i protagonisti siano poi adolescenti non aiuta, neanche un po'! Da che mondo è mondo si sa che gli adolescenti sono i più cattivi di tutti e io, che sono appena uscita dall'adolescenza, non ho intenzione di ritornarci per un bel po', neanche nella finzionexD
    Le tue riflessioni, però, come dicevo, le ho trovate davvero interessanti. E attuali, soprattutto. Leggiamo sui giornali tutti i giorni a cosa può portare il pettegolezzo (che va sempre a braccetto con stupidità e superficialità, alcuni dei peggiori mali della nostra società, a mio parere!) e solo pensarci mi riempie di rabbia e sconforto.

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    1. Non so se lo sai, ma io non leggo mai le trame fino in fondo quando un libro mi attira, mi limito alle prime due tre righe e questo caso non è stato diverso. Purtroppo è una realtà molto superficiale quella che ci viene descritta nonostante i problemi che possono essere vissuti dai protagonisti che, anche in alcuni casi di questi, sono dettati da superficialità. La cosa brutta è che ci sono persone così anche tra i trentenni e te lo posso garantire per esperienza che non è una etichetta generazionale. D'altronde i giornali di gossip sono i più venduti, quindi un motivo c'è!

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