03 febbraio 2017

RECENSIONE "LA BIBLIOTECA DEI MORTI" di GLENN COOPER

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Buon Venerdì a tutti come va??? Mi sto rendendo conto che siamo a Febbraio e io vi sto ancora recensendo le letture che ho fatto tra Novembre e Dicembre, e che non rientrano nelle varie sfide di lettura che sto facendo :-) !
La recensione di oggi riguarda un thriller molto particolare che unisce a questo genere il sovrannaturale e il misterico, un libro che ha dato inizio alla brillante carriera del suo autore, sebbene io non abbia letto altro ;-) Vi lascio al post, come sempre e BUONA LETTURA!!!


TRAMA: 782 Abbazia di Vectis, Inghilterra. Octavus viene accolto per pietà dai monaci che, dandogli una pergamena, iniziano a vedere scritti dei nomi e delle date.  1947 Winston Churchill deve prendere un'importante decisione, mentre a Washington il Presidente Truman viene a conoscenza di un segreto da tenere nascosto per l'incolumità mondiale.
2009 David Swisher riceve un biglietto con una bara disegnata e una data scritta sopra. 
Quale collegamento c'è tra tutti questi eventi?


Titolo: La biblioteca dei morti
Autore: Glenn Cooper
Casa Editrice: Tea
Anno: 2015 (Ristampa)
Pag: 439
Prezzo: 6.90 euro




VALUTAZIONE:




Il libro di oggi fa parte del gruppo dei "Vegetali", ovvero tutti quei libri che stanno vegetando da anni e anni sulle mie varie librerie senza essere letti. 
Ovviamente la cosa positiva è che poi l'ispirazione di leggerlo è venuta..eh eh eh!!
Lettura che fa parte del momento Thriller che si è impossessato di me ad Ottobre e che mi ha accompagnato fino a qualche lettura fa, sostituito poi da un'ondata di Fantasy, insomma il mio cuore da lettrice tanto calmo non ci riesce a stare, ecco! Magari comincio a fare la persona seria e vi parlo del libro che è meglio.

Partiamo con il dire che LA BIBLIOTECA DEI MORTI è il primo volume di una trilogia thriller misterica che sicuramente porterò a termine perché, nonostante il libro abbia un finale, ci sono comunque delle cose che, SPERO, di poter vedere risolte negli altri due libri, che sono IL LIBRO DELLE ANIME e I CUSTODI DELLA BIBLIOTECA.
   
Inizialmente questa lettura non mi ha preso subito, ho trovato difficoltà a capire di cosa si stesse parlando, sballottolata da una data all'altra e da una situazione all'altra. Poi mano a mano che procedevo ho cominciato a capire i vari personaggi e le varie situazioni dove volevano portarmi e mi ha intrigato parecchio, sebbene io abbia trovato comunque qualcosa che non mi è piaciuto molto.
Devo dire che le storie ambientate in epoche diverse che si intrecciano mi è sempre piaciuta molto nei libri. Mi piace il modo in cui lo scrittore si ingegna per farle combaciare e mandarle avanti, a volte in parallelo, insomma, credo che ci debba essere una abilità nel far piacere queste cose ad un lettore e credo anche che, una volta capito il meccanismo utilizzato da Cooper, ci sia riuscito a catturarmi in questo senso.
Parliamo di una storia che unisce il paranormale, al thriller, al misterico, al soprannaturale, elementi ben dosati dall'autore in maniera tale da non far fuoriuscire eccessivamente l'uno o l'altro elemento. 
Una storia che si concentra maggiormente su due epoche, dal 782 al 1297 e il 2009. Epoche diventate poi il filo conduttore che accompagna il lettore a capirci qualcosa di più preciso. Alla leggenda del settimo figlio di un settimo figlio, che sicuramente è segno del demonio nell'800, corrisponde, nel 2009, la presenza di una serie di omicidi che avvengono in maniera inspiegabile e anticipati dalla ricezione, da parte delle vittime, di un biglietto con sopra disegnata una bara e una data. Il caso viene affidato a Will Piper, agente di 48 anni prossimo alla pensione che si ritrova a dover "competere" con la giovane Nancy Lipinski che, anche se meno esperta di lui, finisce con il dimostrare di avere doti importanti per questa carriera.  

Quello che posso dire della storia, per come l'ho vista io, ovviamente, è che si tratta di un romanzo che potrebbe anche auto concludersi, se andiamo ad osservare il fatto che la vicenda poliziesca si risolve. Nel momento in cui ci ricordiamo che esiste anche un'altra parte importante nella vicenda, cioè tutta quella che va da 792 al 1297 ci si rende conto che è quello il momento in cui la necessità di un proseguimento si fa impellente.
A livello strutturale, infatti, si viene catturati dalle indagini recenti, soprattutto nella parte finale del romanzo quando si alza il livello adrenalinico per la ricerca del colpevole. Allo stesso tempo, però, si capisce anche che c'è qualcosa che manca.

Per quanto riguarda il mio personale punto di vista, devo dire che la storia mi è piaciuta ma è stata molto confusionaria, per me, all'inizio. Non sono riuscita a stare dietro agli eventi , perché l'autore ha unito troppi episodi solamente facendone un accenno e non trovavo un minimo elemento che potesse permettermi di ricollegarmi a quanto detto in precedenza.
Quindi, per essere sincera, vi dico che ha cominciato a prendermi dalla seconda metà in poi, lasciandomi COMPLETAMENTE di stucco in una delle scene finali, che ovviamente non vi dirò, neanche a quale delle epoche appartiene...eh eh eh.
Nel parlare dei personaggi, ho trovato che Will Piper fosse un tantino stereotipato. Ci troviamo davanti al solito poliziotto americano che, avendo una certa età, crede di avere la giusta esperienza per affrontare ogni cosa e farlo nel migliore dei modi. Un uomo che non si lega a niente e a nessuno, che ha una vita dissoluta fatta di alcol e donne e che ha una figlia che non vede da una vita o che comunque per la quale non è stato molto presente. 
Insomma, credo che il personaggio di Will sia stato moooolto costruito sul modello americano da film, ecco. C'è da dire anche, però, che, all'interno del libro, Will svolge un percorso che, sebbene sia poco probabile nel suo essere realistico, è stato tale da risollevarlo un pochino ai miei occhi e quindi non lo butto proprio del tutto, dai!
Altro personaggio che mi ha deluso un po' è Mark Shackelton, che si ritrova ad avere un ruolo molto importante ma sono veramente banali le motivazioni che vengono attribuite ai sui comportamenti e SINCERAMENTE ANCHE NO UNA COSA DEL GENERE!!! 

Io non so dire con certezza se sia stata una lettura che mi ha entusiasmato tanto oppure no, se già si vede il fatto che mezzo libro lo avrei buttato al secchio o comunque secondo me doveva essere più chiaro e meno confusionario, la parte su cui parlare positivamente è quella nella quale la storia comincia ed entrare nel vivo. A questo punto decido che la mia considerazione su questo libro è positiva, e comincio a pensare che si tratti di un libro introduttivo ad una storia che si svilupperà meglio nei volumi successivi. Il che significa DATEMI IMMEDIATAMENTE IL TEMPO DI LEGGERE GLI ALTRI DUE VOLUMI CHE HO DA VEDERE COME FINISCE IL TUTTO!!!

A questo punto facciamo un riassunto del post:
Il libro è un BUON LIBRO. Avrei fatto qualcosa di più nella parte iniziale, quanto meno rendere meno caotica la parte dedicata ai passaggi temporali per la rappresentazione di tutte le storie che si sarebbero poi dovute seguire.
La struttura che prevede due storie parallele che vengono portate avanti con la loro logica mi è piaciuta molto, anche perché poi, andando avanti con la narrazione, si finisce con il gestire meglio i salti temporali, avendo chiari anche i vari personaggi che entrano in gioco.
In realtà, a questo punto dovrei fare una piccola critica, c'è un momento in cui si passa da un anno a moltissimi anni dopo e lì credo che l'autore avrebbe dovuto spiegare meglio, anche se, come per il resto del libro, andando avanti con la lettura si capiscono tutti i personaggi e i loro ruoli.
Per quanto riguarda i personaggi che compaiono, ci sono molte meteore che non fanno altro che ingarbugliare il pensiero del lettore che crede debbano essere ricordati tutti per la storia, quando in realtà non è così. E ce ne sono tanti altri che vengono inseriti come se fossero dei funghi usciti dopo una giornata di pioggia... ma va bene lo stesso.
I personaggi del 792/1297 sono abbastanza inquietanti e rispecchiano benissimo l'epoca in cui vivono. Quelli del 2009 li ho trovati un po' banalotti, scontati e stereotipati, ma non è una cosa che rovina la lettura. 
Detto tutto ciò, credo che il libro venga salvato essenzialmente per la parte legata al passato, quindi dal 792 al 1297, almeno per quanto riguarda questo primo libro.
Nonostante tutto ciò, sicuramente leggerò i seguiti perché mi incuriosisce la storia del monastero, e magari leggendo i seguiti vedrò sostenuta la mia teoria del primo volume come di un volume introduttivo a qualcosa che, andando avanti ti cattura sempre di più, chissà!

Insomma, diciamocelo, in questo post non si è capito nulla, ma non fa niente, le mie opinioni su questo libro sono così. E poi ci sono tante cose che non posso dirvi, altrimenti vi farei delle anticipazioni e non mi va. Magari ci sono ancora dei miei lettori che non lo hanno letto e mi sembra un peccato far sapere troppe cose.
Questo è quello che ho pensato a chiusura del libro e spero che la mia teoria sia valida, spero di potervi parlare meglio degli altri due volumi.
Nel frattempo, voi, se lo avete letto, avete pensato le mie stesse cose oppure sono io che non c'ho capito una cippa??? Cosa molto probabile eh, se lo pensate non mi offendo mica :-)

Credo che non ho altro da aggiungere, il libro è stato carino, gli ho dato tre stelle perché nonostante le varie pecche, comunque mi è piaciuto leggerlo e non è stato pesante. E poi a me la parte antica è piaciuta molto anche se poi la storia si è concentrata soprattutto nel 2009.
Spero che nonostante tutto la recensione vi sia andata a genio :-)
Io vi saluto, vi abbraccio forte e vi auguro buon viaggio tra le pagine dei vostri libri!!!

2 commenti:

  1. "Il gruppo dei vegetali" ahahahahah xD
    Ciao Mikla, ho letto questa serie qualche anno fa e ricordo che solo questo libro mi ha entusiasmato. Ora molte cose le ho dimenticate, come il personaggio di Mark Shackelton che non so assolutamente chi sia, oppure il finale, che ho proprio rimosso. La mia memoria inizia a funzionare male mi sa.
    Comunque lo stile di quest'autore mi piaceva molto. E' stato sempre accostato a Dan Brown, ma credo che quest'ultimo sia molto più bravo!
    Complimenti per la recensione, a presto!

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    1. Ciao Maria... Si ormai li ho battezzati così e sono ancora un bel pò da smaltire :-/ Sono contenta si aver scelto bene il loro nome ah ah ah!
      In effetti Dan Brown è più bravo e molto più intrigante nelle sue storie, ma Cooper non mi è dispiaciuto, adesso ho recuperato gli altri due volumi e vedrò di leggerli entro l'anno per vedere come va a finire la storia, speriamo bene :-)

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