07 gennaio 2017

RECENSIONE "LA PARANZA DEI BAMBINI" di ROBERTO SAVIANO

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Quello che leggerete oggi non è un post con la solita recensione di un nuovo libro letto... Quello che leggerete oggi non sarà il solito sproloquio di sempre su una lettura fatta...
Quello di oggi è il risultato di una prova di coraggio, di una sfida, non solo con altre... quante? Un centinaio di persone (considerando le due sfide di lettura in corso)???... Il post di oggi è il risultato di una lettura che MAI avrei pensato di fare in tutta la mia vita... EBBENE... Sfide di lettura non vi temo!!! Leggete il post che è meglio va :-)



TRAMA: Nicolas Fiorillo non ha neanche sedici anni, è di Forcell, quartiere di Napoli. Ama stare per strada a cavallo del suo motorino e con il suo gruppo di amici. Il quartiere di Forcella è noto anche per la presenza di clan camorristici che cercano di ottenere la supremazia e la gestione delle piazze, uno contro l'altro. Nicolas è un ragazzino ambizioso, troppo forse, che vuole entrare da ospite al Maharaja, un locale molto in di Posillipo con una grande balconata sul Golfo di Napoli. E' il luogo perfetto per farsi conoscere da tutti quelli che contano e Nicolas vuole entrarci a tutti i costi, e non da cameriere.

Titolo: La paranza dei bambini
Autore: Roberto Saviano
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2016
Pag: 352
Prezzo: 18,50 euro




VALUTAZIONE:



Ebbene si, ho provato in tutti modi a stare lontano da questo autore dal momento della pubblicazione di Gomorra, ma è evidente che tutti i miei sforzi sono stati vani!
Mi ricordo che poco dopo la pubblicazione di questo primo libro andai a Napoli e la Feltrinelli che c'era lì era stracolma di questo titolo. Gigantografie e scaffale annesso con le copie del libro svettavano in ogni piano e sezione della libreria, anche in quella per le letture dei bambini si trovava la facciozza di Saviano che faceva la guardia al reparto, una cosa incredibile. Nonostante tutto questo, ero abilmente riuscita ad evitare tutto ciò che riguardasse il mondo di Saviano e Gomorra
Poi... il 27 Dicembre del 2016, (Saviano ha pubblicato non so quanti libri (tre, quattro), è ancora vivo, nonostante la scorta e le varie minacce che gli sono state fatte e..) in una mail mi viene detto di leggere il primo libro della classifica IBUK.IT che prevede PROPRIO La paranza dei bambini di Roberto Saviano. BENE!!! Le ruote potrebbero anche girare dalla mia parte ogni tanto... ma va bene... Ho avuto qualche giorno per riflettere sulla lettura, se l'avrei affrontata o meno, alla fine ho pensato: "Io devo capire che ha sto tizio per essere così amato dalla gente, devo capire che mostro di penna deve essere, per rimanere così tanto tempo ai primi posti in classifica". Successivamente ho mandato un messaggio all'organizzatrice dell'altra sfida di lettura e mi ha graziato dicendo di poterlo utilizzare comunque, QUINDI... DUE PICCIONI CON UNA FAVA!!!
Come per l'altra recensione, UNA BRAVA MOGLIE CINESE, anche stavolta utilizzerò un solo libro per le due sfide. Per LA RUOTA DELLE LETTURE (ANCHE SE STAVOLTA LA TORTURA CI STAVA TUTTA!!) per l'OBIETTIVO 14: LEGGI UN LIBRO PRIMO IN CLASSIFICA PER IBUK.IT, per la THE HUNTING WORD CHALLENGE andrò a spuntare un'altra parola raffigurata in copertina, ovvero CUORE... UNA GIOIA NELLA DISGRAZIA EH EH EH!!!

Ecco, dopo tutto sto papiro che spiegava le circostanze di lettura, posso pure cominciare a parlare seriamente, direi.
Voglio dire che non ho nulla contro Roberto Saviano o chi lo adora per i libri che scrive. A me sta antipatico e basta, non sopporto l'aria di superiorità che assume e non capisco per quale motivo abbia fatto tanto clamore per parlare di una cosa che tutti conosciamo già, per i tanti film che ne sono stati fatti sull'argomento e su tutti servizi giornalistici che sono usciti da anni sui traffici camorristici a Napoli e dintorni. Insomma, diciamoci le cose come stanno, Saviano viene così acclamato perché a 24/25 anni, non so neanche quanti ne aveva, ha deciso, VOLONTARIAMENTE di "rovinarsi la vita" mettendosi in mezzo ad affari pericolosissimi che tutti già conoscono, non giudico la sua scelta, per me ha voluto farlo, riconosco il suo coraggio, ma secondo me poteva evitarlo, ecco. Poi mi attengo a dare il mio personale parere su quello che si vede in tv o si legge in giro.

Abbandonando la vena polemica che altrimenti mi porterebbe a parlare a sproposito e magari mi becco pure una denuncia... Parliamo del libro...

"Paranza è nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. Il nuovo sole è elettrico, la luce occupa l'acqua, ne prende possesso, e i pesci la cercano, le danno fiducia. Danno fiducia alla vita, si lanciano a bocche aperte governati dall'istinto. E intanto si apre la rete che li sta circondando, veloce; le maglie presidiano il perimetro del banco, lo avvolgono."  

La frittura di Paranza a Napoli è l'insieme di tutti quei pesciolini piccoli e ben amalgamati tra loro che vengono fritti senza essere puliti dalla lisca, ma, la Paranza, è anche il gruppo di coloro che vengono istruiti, in giovane età, alla vita della camorra. Sono anche loro "pesci piccoli" che vengono "utilizzati" dai piani alti per gestire la piazza, si occupano di spaccio di droghe leggere, di fare le sentinelle, di essere occhi e orecchie per quelli che già si sono affermati. In questo libro la Paranza, però, ci viene descritta come un gruppo di ragazzini che vogliono affermarsi in un mondo di adulti.
Di questo ci parla Roberto Saviano in questo libro, romanzo di formazione alternativa, se vogliamo, che può lasciare stupefatti per quello che racconta, ma allo stesso tempoci porta, inevitabilmente, a giudicare i personaggi che sono rappresentati al suo interno.
Protagonista assoluto è Nicolas, figlio di un insegnante di Ginnastica al liceo e della proprietaria di una stireria a Forcella. Nicolas non è l'unico protagonista, in realtà, c'è anche Forcella, un quartiere molto difficile, continuo centro di interesse di clan camorristici vari che cercano di lottare per ottenere il controllo delle piazze e degli affari di droga e prostituzione del luogo. Forcella è il teatro di questa storia.
Ma torniamo a Nicolas, un ragazzino ambizioso, intelligente, che vuole avere una posizione ed essere il capo di quel gruppetto di ragazzi, i suoi "bro' ", che pendono dalle sue labbra riconoscendo in lui le doti di capo che ci servono per sopravvivere a quella giungla.
Questa volta Saviano ha scritto un romanzo e non una testimonianza esplicita di ciò che è la camorra e delle sue attività. Questa volta si è concentrato sulla nascita dei futuri clan (se arriveranno mai ad avere quella importanza), un gruppo di amici, voglia di sfondare in un mondo pericoloso, ragazzini che non prezzano il pericolo e che si comportano come fossero degli adulti fatti e consumati, droga, conoscenze poco raccomandabili, armi e crescita sono gli ingredienti di questo romanzo.
Quello che tiene il lettore incollato alle pagine di questo libro, difficile e pesante, è il voler sapere fino a dove Nicolas e la sua paranza, vogliono arrivare. Cosa siano disposti a fare, e sono pochi o nulli gli scrupoli che si fanno.
Una volta conclusa la lettura mi sono venute in mente molte parole da scrivere nel post, ma poi mettendomi davanti al computer la domanda principale è PERCHE'???
Vedere come dei ragazzini preferiscano entrare in un mondo in cui non sai neanche quanto durerai, se rimarrai in vita a lungo o solo per pochi giorni, un mondo che ti fa salire rapidamente, ma poi basta un niente per farti scendere nell'abisso (e questo non è solo in senso metaforico che si può dire).
Quando leggiamo la storia di Nicolas ci si rende subito conto di quanto poco sia stata la riflessione di questo ragazzo nel voler creare un suo clan, e di come non siano mai state prese in considerazione le conseguenze di una scelta simile, conseguenze che inevitabilmente non coinvolgono solo te, personalmente, ma tutto il tuo mondo esterno alla paranza. 
Saviano non dimentica mai di mettere in evidenza che i protagonisti di questa storia non sono degli uomini navigati, ma dei bambini che vogliono giocare a fare gli adulti, con tutto quello che implica. Così, accanto a scene di droga, di sparatorie, di contatti e contrattazione, ci ritroviamo a leggere di come questi giovani passano le loro giornate con le fidanzate, a giocare alla play station o a scherzare come ragazzini qualunque.

"A vederli nessuno avrebbe pensato mai a soldati di una paranza, sembravano piuttosto ragazzini intenti a filarsela, a viso basso per non farsi riconoscere dall'amica delle madri, dopo aver rotto il vetro con una pallonata. Eppure durante la serata si erano addestrati con armi da guerra e lo avevano fatto con tutta la curiosità e l'ingenuità dei bambini. Le armi vengono sempre considerate strumenti per adulti, eppure più giovane è la mano che maneggia il cane, il caricatore, la canna, più efficiente è il fucile, la mitraglia, la pistola e persino la granata. L'arma è efficiente quando diventa un'estensione del corpo umano. non uno strumento di difesa, ma un dito, un braccio, un cazzo, un orecchio. Le armi sono fatte per i giovani, per i bambini. E' una verità che vale a qualsiasi latitudine del mondo"

Un libro che fa riflettere, indubbiamente, un libro che fa arrabbiare, che fa giudicare i protagonisti e le loro scelte, inevitabilmente, un libro che, pur non raccontando niente di nuovo, racconta qualcosa di poco conosciuto in letteratura, a meno non ci si rivolga ad autori napoletani che si sono dedicati a quella realtà.
E allora il plauso a Saviano va per questo motivo, credo, quello di aver reso pubblico un mondo di cui fino ad ora non si sapeva molto, avendo, il mondo della notizia, concentrato la maggior parte dell'attenzione delle persone sulla mafia. Attraverso serie tv, film, e libri, nazionali e non, sappiamo o crediamo di sapere che la Mafia sia un'istituzione pericolosa, ma la camorra non è da meno, e questo libro ne dà testimonianza.
Ho detto che si tratta di un libro pesante e difficile, questo perché è difficile accettare che quella che racconta Saviano è la realtà dei fatti, ed è una realtà molto vicina a noi. Non è necessario vivere a Napoli o nelle zone limitrofe per sapere che la Camorra è presente ovunque anche in luoghi che non ci aspetteremmo. E questo mette paura ma deve anche farci rendere conto che nelle pagine di questo romanzo si racconta una realtà di fatto.

Per quanto mi riguarda, devo dire che la lettura è stata meno traumatica di quanto mi aspettassi. Ci sono molte cose ovvie, è vero, i dialoghi non sono particolarmente originali, come pure molti degli atteggiamenti dei ragazzi non sono, almeno per me, delle novità. E' stata una lettura interessante, nonostante io non possa anticipare tutto quello che c'è nel libro, per ovvi motivi, sappiate che è così. 
Se si tralascia il fatto che sia stato scritto da Saviano, personaggio che suscita molta antipatia in tante persone, credo che si debba leggere per capire che cosa spinge, un ragazzo appartenente ad una famiglia normalissima, a voler fare questa scelta. Probabilmente proprio la normalità della sua famiglia potrebbe essere una risposta, quello che ci viene detto nel libro è essenzialmente questo:

"Nessuno si era entusiasmato particolarmente. Né Nicolas né gli altri del gruppo riconoscevano nel criminale l'eroe come era stato per i ragazzini di strada di un tempo. Non importava nulla, a loro, di come si facessero i soldi, l'importante era farne e ostentare, l'importante era avere le macchine, i vestiti, gli orologi, essere deisderati dalle donne ed essere invidiati dagli uomini"

Un semplice capriccio, un gioco pericoloso che ti dà adrenalina proprio perché così pericoloso, ma di base non c'è nulla, nessuna conoscenza storica, nessuna motivazione precisa, un capriccio come tanti che i ragazzini possono avere. Questo è il motivo che spinge questo gruppo a mettere in pericolo la propria vita e quella delle persone che vivono attorno a loro, la popolarità!!!
Io credo di avervi detto tutto quello che era in mio potere dire, senza anticipare nulla, credo che sia una lettura che potrebbe far aprire gli occhi a chi ancora crede nelle favole, ma da qui a venerare questo scrittore non lo so quanto spazio potrebbe passare.
Per quanto mi riguarda, Saviano continua a starmi antipatico, anche se riconosco che ha scritto qualcosa di interessante nonostante qualche pecca (opinione personalissima).

Spero che la recensione sia uscita in maniera obiettiva e non influenzata troppo dal parere che ho sulla persona (personaggio) Saviano. In realtà credo di avergli pure fatto dei complimenti e quindi posso ritenermi soddisfatta anche del coraggio di aver cambiato idea ;-)!!!
Direi che adesso posso smetterla di straparlare, fatemi sapere se avete letto questo libro, se avrete mai intenzione di farlo, se credete che sia riuscita ad essere obiettiva, insomma tutto quello che volete ditemelo nei commenti che ne sarò felicissima :-)
Adesso vi saluto, vi mando un grande abbraccio e vi invito, se vi va, a lasciare un segno del vostro passaggio... Intanto... Buon viaggio tra le pagine dei vostri libri!!!

2 commenti:

  1. Ciao Mikla, bellissima recensione e concordo con le tue riflessioni. Saviano è una persona che non stimo, non ho mai letto Gomorra e non ho intenzione di leggere neanche quest'ultimo libro.
    Comunque sei stata obiettiva, io non ce l'avrei fatta, ma per fortuna non recensirò mai libri di questo autore!
    Buona serata!

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    1. Grazie :-) In effetti questo sarà l'unico libro che leggerò di questo autore, almeno per quanto riguarda la mia volontà autonoma, diciamo così:-) Sono contenta di essere riuscita a non influenzare la discussione sul libro con le mie opinioni, confesso di aver dovuto fare un lavoro di diplomazia molto approfondito eh eh eh!!!

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