19 agosto 2016

RECENSIONE "LA BREVE E FAVOLOSA VITA DI OSCAR WAO" di JUNOT DIAZ

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTO O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come state amici? Spero bene... Io ho finalmente aggiustato il mio fedele destriero e posso ricominciare a muovermi in libertà senza rischiare il collasso per il caldo... Viva viva viva!!!
A parte questo, oggi vi propongo una lettura irriverente, spregiudicata e insolente, ma BELLISSIMA!!! Vi dico tutto nel post... Buona lettura!!!


TRAMA: Oscar Cabral vive con la madre e la sorella in New Jersey, ma sono originari di Santo Domingo, paese attraversato da una dittatura molto violenta, sanguinaria e asfissiante che costringe la donna ad allontanarsi dalla sua terra natale e rifugiarsi negli USA.
Oscar è un nerd, ama la fantascienza, il cinema e le letture legate a quel mondo. Oscar è anche un ragazzo timido, obeso e goffo che fatica ad avere amicizie ed è ossessionato dalla voglia di avere una ragazza. La famiglia Cabral è costituita da donne forti che avranno un ruolo fondamentale nella vita di Oscar, tramite, per noi, della loro storia e della sua ricerca d'amore.

Titolo: La breve e favolosa vita di Oscar Wao
Autore: Junot Dìaz
Casa Editrice: Mondadori
Anno: 2008
Pag: 346
Prezzo: 17,00 euro



VALUTAZIONE:



Questa volta il post lo comincio elogiando me stessa per le scelte che faccio, adesso vi spiego meglio! Nella mia vita quotidiana ogni volta che devo scegliere qualcosa, che sia cosa mangiare, cosa mettermi, cosa comprare e giù di lì, mi faccio sempre tremila domande per cercare di capire cosa, per la mia mente così contorta potrebbe andare bene. Questo non succede mai quando devo entrare in libreria o quando mi trovo nei posti in cui si possono comprare dei libri. Infatti, ogni volta che devo comprare libri lo faccio senza pensarci, senza leggere troppo la trama e senza saperne troppo, dico questo perché poi fortunatamente le mie letture istintive mi portano sempre buoni frutti anche rispetto a quelle su cui, magari, sono stata ad informarmi e a sentire o leggere recensioni.
Anche in questo caso, l'istinto mi ha premiato, sebbene avessi recuperato questo titolo da una Booktuber che seguo. Anche in questi casi, di solito, segno i titoli poi se vedo che iniziando a parlarne mi interessa salto tutta la parte e la vado a recuperare dopo che ho letto anche io il libro. Sono strana?? Forse, ma va bene così ;-)
Tornando a noi.. Oggi vi parlo di un libro spettacolare che ho divorato in tre giorni scarsi e che ti rimane in testa per tutto quello che succede al suo interno.

La breve e favolosa vita di Oscar Wao è sicuramente la biografia di Oscar, appunto, ma è anche e soprattutto un romanzo familiare, nel quale Oscar, sebbene ci venga narrata la sua storia, fa da tramite per conoscere anche la vita di altri personaggi appartenenti alla sua famiglia.
Non si può parlare di un periodo specifico per collocare il romanzo, in quanto vengono trattate varie epoche a seconda dei personaggi considerati, diciamo che la storia va dalla metà degli anni 40 alla metà degli anni 90.
Una storia che vede come costante la violenta dittatura trentennale di Trujillo di cui l'autore ci informa grazie alla presenza di note a piè di pagina che spiegano eventi legati alla terra dominicana. Una storia che trova la sua natura nella mistione di narrativa e storia locale, a noi europei poco conosciuta e che svolge, per questo, anche un ruolo didattico da apprezzare.
Della storia locale fa parte anche un forte senso religioso e mistico che viene introdotto dall'autore prima della narrazione vera e propria. L'autore ci parla, e spiega, della presenza di una maledizione che ha colpito la famiglia Cabral dalle sue origini, e la chiama fukù. Una presenza che, anche in questo caso è costante in tutte le vicende.
La sensazione che ho provato nel momento in cui ho chiuso il libro è stata quella di aver letto una narrazione che presenta una struttura circolare dovuta proprio alla presenza sovrastante del Fukù di cui parla Dìaz.
Fin dal capostipite dei Cabral, infatti, tutti i componenti di questa famiglia hanno dovuto subire la violenza di Trujillo e dei suoi seguaci, quasi per i Cabral si trattasse di una sorta di calamita che li attira verso il pericolo. Attraverso lo scorrere delle pagine dedicate ad ognuno dei personaggi, sia Abelard (il nonno), Belicia (la madre), Lola (la sorella) e lo stesso Oscar, ci ritroviamo in un clima di costante paura, pericolo, soffocamento, limitazione del libero pensiero, movimento, della libertà di scelta, che ha portato tutti i Cabral a subire quello strazio. 
E' un libro che fa disgustare per la violenza gratuita che viene rappresentata, ma è anche un libro che mette in evidenza come l'amore permetta a tutti loro di superare ogni cosa, anche quello che sembra insuperabile. La violenza è una costante della terra dominicana, e l'infelicità lo diventa negli Usa, dove Oscar non riesce a trovare la sua collocazione sociale.
Oscar è un ragazzo molto fragile, la sua fragilità lo porta a rinchiudersi in se stesso e a non riuscire ad avere rapporti normali con le persone, vuoi per i diversi interessi, vuoi anche per la discriminazione che l'essere un nero in America durante gli anni 80/90 (e purtroppo i fatti di cronaca ci parlano ancora di questo) era molto presente.
Oscar è un nerd convinto, vive costantemente nel suo mondo fantastico lasciandovi entrare poche persone da cui subisce costantemente delusioni. Oscar è anche un ragazzo che vuole ossessivamente cercare una ragazza che faccia per lui, e proprio questa continua ricerca ci permette di alleggerire la tensione di tutte le altre pagine del racconto.

"Oscar le piaceva,era evidente: le piaceva la sua parlata stravagante, il modo in cui guardava una cosa nuova come se venisse da un altro pianeta (come quella volta in cui lo sorprese in bagno a fissare la pietra saponaria: Cosa diavolo è questo bizzarro minerale? le chiese). Oscar sentiva di essere uno dei suoi pochi veri amici. Al di là degli amanti, stranieri e locali, al di là della sorella psichiatra a San Cristobal e della madre malata a Sabana Iglesia, la vita di Ybon sembrava vuota come la sua casa"

Oscar, come ho detto, è per me un tramite con i personaggi forti della vicenda. Sto parlando delle tre figure femminili che, a mio avviso, sono le reali protagoniste. Figure dalla forza straordinaria che permettono all'autore di introdurre il mondo magico/esoterico/religioso che caratterizza un pò quelle terre.
La prima è La Inca, una sorta di zia che accoglie la madre di Oscar e che sceglie di rimanere nella Repubblica Dominicana aiutando la sua famiglia con la sua costante preghiera miracolosa. La seconda è Belicia Cabral, la madre di Oscar, una donna forte che verrà, in un certo senso punita proprio per questa forza. L'ultima è Lola, la sorella di Oscar, che fa da sorella, madre e amica a questo grande ragazzone spaesato e impaurito che, però, non esita a mettere in pericolo se stesso pur di raggiungere il suo scopo.

Una lettura che offre continue scoperte, una lettura che mostra il talento di un autore che già, con questo suo esordio, è riuscito a catturarmi e a coinvolgermi completamente nell'atmosfera dominicana. 
Un romanzo che è anche una operazione culturale e linguistica. Culturale, perché, appunto, ci fornisce accanto alla storia dei personaggi, quella reale della Repubblica Dominicana. Il testo è infatti corredato di una serie di note, anche molto lunghe, con le quali Dìaz ci racconta la dittatura Truijllista cosa è stata e alcune delle spietate violenze esercitate da quel dittatore. Come ho detto, è anche una operazione linguistica, perché il linguaggio che l'autore usa è l'insieme di vari linguaggi settoriali, quello tipicamente nerd, quello dello slang e quello dominicano che si uniscono nella creazione di un sistema linguistico sboccato che sembra voler rappresentare una sorta di strumento di ribellione nei confronti dell'ordine che, invece, la dittatura cerca di mantenere con la violenza nascosta e occultata, ovviamente.
Tutto questo costruisce una prosa travolgente, sconvolgente, accattivante e coinvolgente al punto tale che rimarrete incollati alle pagine senza neanche rendervene conto. 
I personaggi che Dìaz ci fa conoscere sono caratterizzati benissimo, soprattutto nel momento in cui ci fa conoscere le conseguenze che la loro storia, e quella dell'intero paese, ha portato sulle loro personalità. Tutti, inevitabilmente, diventano portatori di una rabbia che non è facile da lasciare uscire fuori da se. Una rabbia che diventa palpabile e tangibile, qualcosa che distrugge e che dà, allo stesso tempo, la forza di ricostruire.

"La sua rabbia era un fumo opaco e stantio che riempiva la casa. Penetrava dappertutto, nei capelli e nel cibo, come polvere radioattiva di cui ci parlavano a scuola, quella che un giorno sarebbe caduta dal cielo, soffice coma la neve"

Sappiate che, se ancora non vi ho convinto, nel momento in cui prenderete in mano questo libro non riuscirete a non affezionarvi alle donne Cabral che ho apprezzato moltissimo per la loro forza, a Oscar che ha fatto nascere in me tanta tenerezza e anche un pò di tristezza, a Junior e Ybone, due personaggi che, sebbene siano di contorno, hanno un ruolo determinante e fondamentale nella vita di Oscar. 
Un libro che ho apprezzato anche per il linguaggio sboccato eccessivamente sboccato e diretto in alcuni punti, ma di questo ve ne renderete conto solo dopo, quando, e se, ne riuscirete ad avere una visione oggettiva.
Un libro che ho scoperto per caso, che mi ha attirato per la sua copertina colorata di giallo, uno dei miei colori preferiti, e che nasconde in sé un tesoro che non si può non apprezzare.
Spero di avervi convinto a leggerlo o almeno a dargli un'occhiata. Sicuramente sarà apprezzato anche da chi è un pò Oscar, chi ama il fantasy, i fumetti e il mondo fantascientifico, l'autore, infatti, inserisce moltissime citazioni prese dal signore degli anelli, e dai fumetti Marvel e Dc. 
Sono stata molto contenta di averlo letto e sicuramente lo rifarò in futuro perché sento già che queste figure mi mancheranno.

Credo di avervi detto tutto e spero di averlo fatto non tanto, non facendovi capire nulla, ma cercando di non anticipare nulla, per questo evito di solito di inserire le trame o dettagli e mi butto a parlare di quello che il libro mi lascia.
Spero che la mia recensione vi sia piaciuta, fatemi sapere se lo avete letto o, dopo le mie parole, avrete la voglia di farlo (spero di si!!)...Io vi lascio e ci rileggiamo presto... Come sempre vi auguro Buone letture Viaggialettori, Un abbraccio a tutti voi che mi leggete!

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